Domenica 22 Dicembre 2024

Il Golfo di Manfredonia luogo prediletto dalle tartarughe Caretta caretta

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Chiara Agabiti è una dottoranda del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. Dall’autunno 2022 sta svolgendo un progetto nell’ambito del suo dottorato di ricerca in Biologia sulle tartarughe Caretta caretta (tartaruga comune), la specie più abbondante del Mar Mediterraneo, nel Golfo di Manfredonia. Questa zona rappresenta una potenziale importante area di foraggiamento per questi bellissimi abitanti del mare. Nel Golfo le tartarughe trovano un sito in cui nutrirsi di prede bentoniche sul fondale marino, di facile accesso date le acque poco profonde che caratterizzano il Mar Adriatico e in particolare il nostro Golfo (<20 m). Il loro peculiare ciclo di vita le porta a trascorrere l’intera esistenza in mare, ad eccezione delle femmine che una volta adulte emergono sulle spiagge per deporre le uova e dei piccoli che emergeranno poi dai nidi. Studiare questi rettili marini risulta quindi molto più semplice in questa fase della loro vita (femmine in deposizione / nidi), mentre la ricerca scientifica in mare, soprattutto in aree distanti dalla costa, è limitata. Inoltre, poiché le tartarughe sono in grado di effettuare apnee prolungate e risalgono in superficie per respirare solitamente per pochi secondi, si rendono visibili per un intervallo di tempo limitato a quando si trovano in superficie o in sua prossimità. Stimarne l’abbondanza o la densità, contandone gli avvistamenti in una determinata area, risulta quindi complesso, seppur necessario al miglioramento delle strategie di conservazione di questa specie. Per provare a determinare la densità delle tartarughe marine nel Golfo, dunque, è necessario fare dei sopralluoghi aerei sul mare. Pilotando droni dalla spiaggia, delle specifiche zone a mare (transetti) vengono sorvolate più volte nel corso della stagione autunnale ed estiva. Durante il volo vengono effettuate delle registrazioni per ottenere dei video della superficie marina; i video vengono poi analizzati per contare il numero delle tartarughe avvistate e stimarne la densità nell’area. Diverse aree sono state selezionate per il sorvolo per indagare possibili differenze della densità di questi animali lungo la costa pugliese. Risultati preliminari indicano che la densità degli avvistamenti è diversa tra varie zone. Tuttavia, ulteriori sorvoli saranno necessari al fine di determinare l’effettiva densità di tartarughe marine ed eventuali differenze tra aree o stagioni/anni diversi. Ringraziamo di cuore la dott.ssa Chiara Agabiti per il suo impegno, per queste preziose informazioni e per averci fatto scoprire qualcosa di prezioso, interessante ed importante nel nostro territorio che merita e ha bisogno di essere protetto.

Mariantonietta Di Sabato

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