È la seconda in pochi mesi aveva la targhetta identificativa del Centro tartarughe
LA CARCASSA di una tartaruga Caretta Caretta è stata rinvenuta sulla scogliera alla periferia est di Manfredonia, in località Acqua di Cristo al rione Monticchio, dirimpetto al Palazzo degli Uffici comunali. Una zona molto frequentata per essere costeggiata dal prolungamento di Viale Miramare che consente una passeggiata al cospetto del mare del golfo adriatico.
A RINVENIRE la carcassa di tartaruga è stato l’ispettore ambientale territoriale Civilis Luigi Rignanese che era con il comandante Giuseppe Marasco che ha immediatamente attivato la Capitaneria di Porto e la Polizia locale intervenuta sul posto per raccogliere la carcassa della tartaruga e avviarla, attraverso operatori specializzati, allo smaltimento come rifiuto speciale.
«QUESTO esemplare di tartaruga morta – osserva il comandante Marasco – il secondo in pochi giorni che viene rinvenuto sul litorale del golfo: l’altra carcassa è infatti stata trovata sulla spiaggia della Riviera sud, dopo la foce del Candelaro». La tartaruga morta rinvenuta all’Acqua di Cristo della lunghezza di 60 centimetri, aveva sulla pinna sinistra la targhetta identificativa rilasciata dal Centro recupero tartarughe di Manfredonia. Segno evidente che quell’esemplare aveva giù subito un trauma curato al Centro tartarughe. Un precedente che non è valso ad evitare che incappasse in qualche rete da pesca come ha fatto supporre il prolasso cloacale che ha causato la morte.
«PURTROPPO i rischi per le tartarughe che si avventurano nelle acque del golfo – annota il comandante Marasco – aumenteranno con l’arrivo della stagione estiva quando il mare sarà meta di tante attività: le reti e gli ami da pesca di pescatori sportivi, le eliche dei motoscafi e naturalmente i rifiuti che vengono incautamente abbandonati. L’auguro è pertanto quello di sperare in una più matura educazione ambientale da parte di tutti».
Mic. Ap.
