“La cosa più importante della giornata di oggi è stato riascoltare le parole di Giovanni Falcone, per la lucidità della sua analisi.
E poi il meraviglioso intervento della signora Luciani, che si è raccomandata, com’era già successo a Pinuccio e Lella Fazio, di smetterla con la cultura del farsi i fatti propri per tenersi fuori dai guai, per entrare invece in una logica di militanza attiva nei confronti della mafia.
L’antimafia sociale, alla quale le nostre amministrazioni prima al Comune di Bari poi alla Regione Puglia tengono tanto, si esprime anche nel parlare con le persone, convincerle che la scelta mafiosa è stupida e sbagliata, che è una scelta di morte.
Spieghiamo che esistono tante altre alternative, forse più faticose e complicate di quella apparentemente semplice di andarsi a consegnare alla logica di morte di un’organizzazione criminale. Ma sono quelle alternative che portano poi alla felicità autentica di aver svolto fino in fondo e sempre il proprio dovere”.
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenuto questa mattina nell’Aula Magna della Corte di Assise di Bari, per la giornata dedicata al ricordo del giudice Giovanni Falcone, della moglie, giudice Francesca Morvillo, e degli agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, in occasione del 32° anniversario della strage di Capaci.
Alla cerimonia hanno partecipato, oltre alle autorità giudiziarie ed istituzionali, una rappresentanza degli studenti delle scuole superiori che hanno svolto attività nell’ambito dei progetti scolastici sulla educazione alla legalità.
La fanfara del Comando Scuole III Regione Aerea dell’Aeronautica Militare di Bari ha eseguito l’inno nazionale e l’inno europeo.
È stato anche proiettato un filmato con una raccolta di interviste a Giovanni Falcone.
Al termine é stato conferito un riconoscimento per le attività di antimafia sociale e di lotta all’omertà in terra di Capitanata ad Arcangela Petrucci e Maria Anna Ciavarella,
vedove di Aurelio e Luigi Luciani, gli agricoltori barbaramente uccisi a San Marco in Lamis nel 2017.
vedove di Aurelio e Luigi Luciani, gli agricoltori barbaramente uccisi a San Marco in Lamis nel 2017.
Negli anni precedenti analogo riconoscimento è stato conferito a don Riccardo Agresti, responsabile del progetto “senza sbarre” della diocesi di Andria, al compianto dott. Stefano Fumarulo, responsabile dell’Ufficio regionale di Bari dell’antimafia sociale ed alla dr.ssa Daniela Marcone, vice presidente dell’associazione “Libera – contro le mafie” di Foggia.