Domenica 22 Dicembre 2024

Di Staso: “Cosa serve all’ospedale San Camillo“

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Per garantire l’efficienza dei servizi ed il diritto alla salute all’Ospedale “San Camillo” di Manfredonia occorre subito sbloccare l’arrivo di almeno quattro medici anestesisti e la graduatoria OSS ed infermieri per il reparto di Lungodegenza (di cui bisogna completare anche le procedure di accreditamento), avviare e concludere celermente i già previsti lavori di adeguamento e messa in sicurezza della struttura.
Il tema della sanità è una delle priorità a cui dare risposte certe e concrete alla nostra comunità.
Dal 16 ottobre il nostro Ospedale ha una nuova direzione sanitaria con alla guida il Dott. Savino Di Malta affiancato da un’equipe multidisciplinare composta dalla Dott.ssa Lara Rita Napolitano, dal Dott. Luigi Pio Esposto e dal Dott. Vincenzo Russo ed in questi mesi ci sono importanti e significativi segnali di ripresa di funzionalità della struttura, che necessità di ulteriore riorganizzazione e funzionamento tanto dal punto di vista strutturale che, soprattutto, dal punto di vista del personale medico-sanitario.
Manfredonia, oltre ad avere un consistente numero di cittadini, è punto di riferimento per un bacino territoriale ampio che cresce notevolmente nei periodi turistici, a cui vanno date certezze. Pertanto, bisogna garantire servizi efficienti a tutela della salute e della vita umana. Con l’atteso arrivo dei medici anestesisti, Manfredonia avrebbe un Ospedale di base che rappresenterebbe un’eccellenza anche dal punto di vista chirurgico (di routine oltre che di ortopedia ed oculistica), permettendo la riattivazione di prestazioni che attualmente costringono i pazienti ad estenuanti e dispendiosi spostamenti in altre strutture.
Di qui l’appello al Direttore Asl Dott. Antonio Nigri, sempre attento sin dal suo insediamento al destino ed alla crescita del “San Camillo”, di voler dare subito impulso a tali fondamentali richieste per dare futuro e dignità all’Ospedale di Manfredonia che già vanta delle eccellenze tra le quali cardiologia, psichiatria, ortopedia e che potrebbe diventare un polo strategico con l’entrata in funzione del reparto di Lungodegenza, garantendo i servizi di riabilitazione e terapia del dolore anche per pazienti oncologici.
Il “San Camillo” può già contare su specifico personale medico capace di garantire prestazioni all’avanguardia, ma ha bisogno di supporto e potenziamento, a partire dall’entrata in servizio di anestesisti. Importanti novità già si affacciano sul futuro di questa struttura, come i macchinari diagnostici di ultima generazione in Radiologia che vanno a sostituire quelli obsoleti, già in loco ed in fase di installazione, tali da garantire anche idonee e puntuali prestazioni ambulatoriali.
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