Forte contrazione degli abitanti finiti sotto le 53mila unità
CON LA PUBBLICAZIONE delle liste elettorali a corredo dei quattro candidati sindaci, e la presentazione ufficiale delle quattro coalizioni schierate ai nastri di partenza di questa competizione elettorale, è di fatto iniziata la corsa verso le urne elettorali che saranno aperte l’otto e il nove giugno prossimi in 59 sezioni. L’Ufficio elettorale comunale ha proceduto al sorteggio del posizionamento dei candidati sulla scheda elettorale, risultato il seguente: Ugo Galli (Manfredonia 2024, sette liste), Vincenzo Di Staso (Chiamami per nome, cinque liste), Domenico La Marca (Insieme per Manfredonia, sette liste), Antonio Tasso (Manfredonia una sfida da vincere insieme, cinque liste). Si appresta da ultimo alla nomina dei presidenti di seggio e degli scrutatori.
QUATTROCENTOTTANTA gli aspiranti consiglieri comunali tra maschi e femmine: un centinaio in meno di quelli previsti a causa di qualche lista che non ha raggiunto il numero massimo di 24 nominativi. Tra quelle non complete spicca la lista del Movimento5Stelle che elenca diciannove nominativi. Effetto delle vicende alquanto travagliate che hanno minato le scelte affrettate della vigilia. Ma non è stato facile, per nessuno, trovare cittadini e cittadine disponibili a cimentarsi in una competizione elettorale e poi, per i 24 consiglieri che risulteranno eletti, con l’attività amministrativa comunale. L’intento di tante liste è quello di usufruire del voto di prossimità familiare o amicale.
LE PREVISIONI circa l’affluenza al voto, sono alquanto incerte. Stando il malcontento fin qui palesemente espresso dalla gente sconcertata per le tante traversie emerse negli ambiti politici-civici, i molti intrighi rimasti oscuri, gli accordi e disaccordi trasversalmente manifestati e soprattutto la scarsa comunicazione e condivisione delle intenzioni progettuali da mettere in campo nella prossima consiliatura.
IL TIMORE è che si possa profilare una astensione dalle urne piuttosto marcata. Di quella diretta in merito a questa campagna elettorale, ma anche e forse soprattutto quella strutturale dovuta alla drastica diminuzione della popolazione. I dati ufficiali (rilevamenti Istat) indicano agli inizi di quest’anno, 53.975 abitanti. Un contatore che continua a scendere e che non considera i manfredoniani che pur mantenendo la residenza a Manfredonia, si trovano fuori per le tante ragioni che qui in casa propria non hanno trovato. Solo dieci anni fa, gli abitanti censiti erano 57.285. In due lustri hanno abbandonato Manfredonia 3.310 concittadini. Ma di fatto sono molto di più. E dunque minor numero di abitanti, minori elettori.
UN DATO che dice inequivocabilmente e chiaramente come Manfredonia sia regredita paurosamente, come il territorio non abbia fatto nulla per quanto meno trattenere i suoi abitanti, come la politica e gli amministratori susseguitesi a Palazzo San Domenico abbiano fatto orecchie da mercanti in merito alla triste e deludente realtà che si andava instaurando. Del resto ben rappresentata dalle vicende amministrative sulle quali è dovuta intervenire, a più amaro disdoro dei cittadini, anche la Magistratura. Sono rimaste tre settimane per riflettere sui destini della città e dei suoi abitanti chiamati ancora una volta, al severo compito di cernita dei gestori cui affidare le fortune cittadine.
Michele Apollonio