Martedì 30 Luglio 2024

La pineta di Siponto umiliata e abbandonata

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Alberi caduti o con la chioma rinsecchita, staccionata divelta, immondizia, eccetera

LA FOTO allegata mostra due alberi di pino, uno in primo piano, l’altro più indietro: entrambi sono sradicati e adagiati su un lato. Facevano parte della pineta di Siponto, quella al centro dell’amena borgata, propaggine di Manfredonia, dirimpetto alla spiaggia che cinge la cornice del golfo adriatico. Un polmone sempre verde, ma soprattutto un’oasi di pace e di bellezza, che purtroppo è colpevolmente trascurato se non dimenticato, infatti quegli alberi sono lì da mesi a fare miserevole mostra di sé e a gridare disdoro per chi dovrebbe intervenire e non interviene. Quei due alberi caduti non sono infatti gli unici esempi di una noncuranza che non ha giustificazioni di sorta: sparsi per la pineta ci sono altri pini caduti e lasciati rinsecchire. Per non parlare dei tanti rami secchi e cadenti che offuscano la bellezza delle chiome di quegli alberi di notevole pregio araldico, simboleggianti “benignità e cordialità”.

MA NON è finita: appena dirimpetto quell’ignobile spettacolo, oltre il viale che divide la pineta dalla piazza dedicata alla compianta archeologa Marina Mazzei, giace da diversi mesi un maestoso pino spaccato a metà e appoggiato sulla cabina elettrica, adiacente Ad un ipogeo paleocristiano, con la chioma ormai ridotta ad un ammasso di rami secchi, penzoloni sul Canele delle Brecce che attraversa il lido. Una zona rappresentativa delle memorie di civiltà millenarie sparse in un vasto territorio punteggiato da testimonianze archeologiche che hanno nel vicino Parco archeologico di Siponto l’espressione più eclatante in corso di scavo.

NON C ‘È veduta peggiore e mortificante di quell’insieme di alberi piantati agli albori della nascita di Siponto per abbellire e ingentilire la borgata divenuta località turistica di rilievo, ridotti in quelle pietose condizioni sotto gli occhi di tutti e da tutti snobbati. Una situazione mortificante che viene naturalmente da lontano e che ha attraversato consessi comunali che a dispetto delle belle parole e delle promesse esaltanti, sono passate sopra con estrema indifferenza.

IL CALENDARIO ricorda che si è alla vigilia della nuova stagione balneare-turistica e Siponto è tra le mete più gettonate a ragione del mare e delle attrezzature balneari di prim’ordine che garantiscono una accoglienza all’altezza delle aspettative. Non così si può dire di tutto il resto a cominciare per l’appunto da quella pineta che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della riviera sipontina. Una questione antica che si segnala agli ormai prossimi governanti di Manfredonia nell’auspico che nell’agenda delle cose da fare ci sia anche il rispristino ambientale di Siponto.

  Michele Apollonio

 

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