Care cittadine, cari cittadini;
la scelta di candidarmi non è stata semplice, ma è maturata nel tempo, in un confronto ampio che ha messo in discussione il mio percorso di vita, la mia professione, le mie esperienze.
Bisogna essere un po’ folli per occuparsi di politica qui, in questo piccolo posto del Sud dove il passato sembra averci tolto ogni speranza, ogni forza propositiva.
La nostra città è nata tante volte, ma oggi siamo chiamati a rinascere, a incidere una svolta, a testimoniare un segnale di forte cambiamento rispetto a un passato ancora colmo di ferite.
Il mio nome, e quello di tanti altri, rappresenta una rottura. Da trent’anni, con il mio lavoro nel mondo del sociale, cerco di migliorare – giorno dopo giorno – la qualità della vita delle persone, in particolare dei più fragili, dei minori, degli ultimi.
Che cos’è, questo, se non un impegno politico?
Ho imparato, come scriveva Don Milani, che è il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli, al contrario, è avarizia.
La nostra Manfredonia ha bisogno che ritorni la politica: partecipata, aperta al futuro e alla società. Una politica che, finalmente, ritorni a distribuire il suo potere, ad ascoltare tutti, a condividere con la cittadinanza le difficoltà e i sogni, le aspettative e i desideri.
Nel corso del tempo, confrontandomi con gli altri, mi sono accorto che si può promuovere autonomia, ci si può emancipare dal disagio, si possono innescare cambiamenti generativi solamente se si è in grado di attivare cooperazione, collaborazione, corresponsabilità.
Nei prossimi cinque anni, dopo un lungo periodo di scontento e depressione, saremo chiamati a uscire fuori, a guardare – senza paura – il nostro domani. E allora sarà importante costruire una nuova narrazione della città, con punti di vista diversi e numerose strettoie da cui immaginare e sognare un’idea nuova di Manfredonia, non legata a risposte immediate, ma carica di visioni e progetti che dovranno rispondere a domande capaci di trovare assieme le risposte giuste e le possibili soluzioni.
Dobbiamo ripartire dall’identità della nostra terra, dal suo capitale umano, dai nostri giovani, dal lavoro dignitoso, regolare, inclusivo; dalle infrastrutture strategiche e dai beni culturali, dal mare, dal turismo e dalle tante attività produttive che reggono la nostra economia. Manfredonia è un giacimento di competenze e risorse che vanno messe in rete, creando connessioni positive fra le realtà già presenti, nel tentativo di affrontare la crisi che stiamo vivendo da troppo tempo come una nuova opportunità, una nuova sfida.
Nella città che sogno torneremo a occuparci della cura di alcuni valori come l’onestà, la fiducia, l’uguaglianza, la solidarietà. La politica, oggi più che mai, deve cimentarsi in una sfida complessa: quella impegnata a trasformare questi valori morali in pratiche e condotte pubbliche per una città restituita finalmente ai suoi cittadini, con uguali diritti e doveri.
È proprio ora il momento di fare futuro: adesso, tutti insieme!
Domenico La Marca, candidato sindaco della coalizione “Insieme per Manfredonia”.
