Qualche mese fa il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha affidato ad una lunga diretta sui social il suo sfogo contro alcune aziende di servizi che operano nel capoluogo pugliese. La denuncia, che arrivava pubblicamente dopo una serie di richiami alle imprese che avevano effettuato lavori di scavo senza provvedere a riasfaltare quei tratti di strada, sottolineava quanto previsto per legge, ovvero l’obbligo di ripristinare l’asfalto in seguito agli interventi ai sottoservizi nel rispetto delle tempistiche previste. Il ripristino definitivo dell’asfalto dovrebbe essere effettuato entro 30 giorni, al fine di consentire, dopo l’assestamento, il corretto livellamento. “Un mese fa avevo convocato le imprese per rimproverarle e avvertirle delle mie intenzioni. Non è possibile pensare che si possano effettuare lavori su arterie urbane così frequentate, senza rimettere in sicurezza le stesse o utilizzando delle modalità di ripristino superficiali e a ‘rattoppo’”, le parole del primo cittadino e presidente ANCI. Il codice della strada prevede, infatti, l’obbligo di ripristino e messa in sicurezza della zona interessata dai lavori e, in numerose città italiane, negli ultimi anni sono partite diffide e sanzioni nei confronti di numerose aziende. Nella nostra città questo problema è emerso già negli scorsi anni creando non pochi disagi, anche a causa dei tanti subappalti nei diversi lavori che hanno riguardato tutte le zone di sipontine. Da qualche settimana si sta provvedendo al ripristino dell’asfalto in alcune zone a sud del centro abitato ma numerosi sono i ripristini non ancora effettuati. La fotografia che accompagna l’articolo ci arriva dalla zona del lungomare Miramare, nello specifico all’incrocio tra via Dante e via Artiosto dove, nonostante sia passato quasi un anno dall’effettuazione dei lavori, il manto stradale non è stato ancora messo in sicurezza, causando anche rovinose cadute dei pedoni. Considerando gli specifici riferimenti di legge rispetto alle tempistiche sui ripristini provvisori e definitivi, quello che emerge è che, anche nella nostra città, sono mancati richiami e diffide nei confronti di chi ha consapevolmente causato danni e disagi a pedoni e automobilisti. Urge una migliore pianificazione dei lavori e la verifica immediata da parte degli stessi enti comunali, che definiscono disciplinari tecnici per interventi di manomissione e ripristino del suolo. Non è più accettabile che lavori che dovrebbero proiettare la città verso un futuro fatto di servizi più efficienti, lascino intere arterie urbane in uno stato così indecoroso.
di Giovanni Gatta