Vertice nazionale dell’organizzazione, le battaglie su PAC e Granaio Italia, il punto sulla crisi
Grano, a causa della siccità è previsto un crollo della produzione del 50%, settore in ginocchio
Sicolo: “Positivo il dialogo con La Pietra, ora nessuno tenti di minare l’accordo su Granaio Italia”
Cinquecento agricoltori hanno gremito l’auditorium della Camera di Commercio di Foggia ieri sera, mercoledì 10 aprile, per l’evento nazionale organizzato da CIA Agricoltori Italiani con gli interventi su PAC e Granaio Italia del presidente nazionale Cristiano Fini, la dettagliata relazione del responsabile nazionale per la Politica Agricola Comunitaria Domenico Mastrogiovanni, e il punto della situazione complessiva del comparto ad opera del presidente di CIA Puglia (e vicepresidente nazionale) Gennaro Sicolo e del presidente di CIA Capitanata Angelo Miano. In remoto, ha seguito i lavori ed è intervenuto l’assessore regionale dell’Agricoltura Donato Pentassuglia.
Cristiano Fini, presidente nazionale CIA Agricoltori Italiani: “Abbiamo elaborato e proposto a Bruxelles, in vista del rinnovamento dell’Europarlamento, il nostro manifesto di richieste e di proposte. Siamo stati i primi a dire, già a partire da due anni fa, che la nuova PAC, così com’è stata concepita, non garantiva agli agricoltori gli strumenti e le risorse necessarie per farsi carico del green deal. Non c’è reciprocità con i Paesi extraeuropei, per cui gli agricoltori italiani in particolare, e quelli del resto d’Europa, sono messi in una condizione di svantaggio competitivo rispetto a chi, in tutto il mondo, produce senza rispettare le nostre stesse regole. Su Granaio Italia per lungo tempo siamo stati i soli a batterci per l’immediata attivazione. Siamo contenti che ora si sia raggiunto un accordo che prevede la partenza dal 1° luglio, ma resteremo vigili sulla questione, per fare in modo che non trovino spazio tentazioni e manovre di chi vorrebbe ancora una proroga”.
“Per la PAC”, ha spiegato Domenico Mastrogiovanni, “adesso a Bruxelles si stanno valutando le proposte di revisione che devono semplificare la vita degli agricoltori, dopo un inizio davvero critico della nuova Politica Agricola Comune. Bisogna consentire ad Agea di accelerare i pagamenti, perché negli ultimi 12 mesi le cose, in questo senso, non sono andate bene. Le aziende hanno bisogno di moneta contante. L’obiettivo è di accelerare e semplificare. Il primo anno della PAC ha reso molto più complesse le modalità di erogazione dei fondi, con settori privilegiati e altri comparti duramente danneggiati come i seminativi. Di qui la necessità di attivare Granaio Italia”.
“La straordinaria partecipazione di stasera, con 500 agricoltori presenti”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, “dimostra CIA Agricoltori Italiani, sia a livello nazionale che in Puglia, sta continuando con efficacia una mobilitazione permanente capace nelle ultime settimane di centrare alcuni risultati importanti, come l’accordo raggiunto finalmente sull’attivazione di Granaio Italia dal 1° luglio, anche grazie all’impegno del Sottosegretario all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra, a cui va il nostro ringraziamento per aver accelerato e favorito un accordo importante e che nessuno deve avere la tentazione di ‘minare’ o di rinegoziare per ulteriori proroghe che sarebbero deleterie. Abbiamo illustrato agli agricoltori tutto il lavoro svolto negli ultimi 15 mesi, mettendo la politica di fronte alle sue responsabilità. L’agricoltura e gli agricoltori stanno soffrendo. Occorre incentivare i contratti di filiera. Sul grano duro italiano serve restituire redditività alle imprese cerealicole. Bisogna restare sul pezzo e continuare la battaglia”.
“Dobbiamo continuare a parlare non solo ai nostri associati”, ha affermato Angelo Miano, presidente di CIA Capitanata, “ma con tutto il mondo agricolo. Le prossime battaglie da condurre sono di questi giorni: per i danni da siccità, è necessario riconoscere la calamità naturale ai cerealicoltori che, quest’anno, vedranno dimezzare le rese per ettaro per il loro grano. Il grano lo stiamo perdendo. L’altra battaglia è sull’acqua: gli invasi in Puglia sono all’asciutto, le risorse idriche sono insufficienti e il sistema irriguo sconta la mancanza di nuovi progetti non solo per gli invasi ma anche per il riuso delle acque reflue”.