Non finisce qui Palmese-Manfredonia, a causa dell’episodio che ha portato alla sospensione del match da parte del direttore di gara.
Sul campo si evince un buon primo tempo del Manfredonia che privo di Konate, Fissore e Balba e nonostante il primo vero caldo, ha reagito bene riprendendo per due volte una Palmese in grande forma, dimostrando tempra e carattere su di un campo difficile.
L’approccio dei padroni di casa è positivo e dopo la punizione di Galdean sul palo, al 10’ i rossoneri passano in vantaggio approfittando di una disattenzione difensiva biancoceleste, che lascia Fusco solo al limite, libero di controllare e superare Paduano.
Il Manfredonia reagisce e al 12’ va vicino al pareggio con Spina, che da calcio di punizione di Calemme, svetta sul secondo palo chiamando alla respinta coi piedi Raffaelli. I sipontini ci sono dentro e al 24’ trovano il pareggio con una grande punizione di Danjel Babaj, che la insacca nell’angolo destro.
La gara è bella, equilibrata e giocata fino in fondo, entrambe le compagini non si risparmiano. Al 35’ però la Palmese raddoppia: lancio lungo dalle retrovie, Forte in anticipo sull’avversario tocca la sfera con la mano, in area. Dal dischetto Paduano para il tiro di Volpe, che però sulla respinta è il più lesto di tutti e secca il portiere sipontino.
Manfredonia di nuovo costretto ad inseguire e, con gioco e soprattutto cuore, la riprende per la seconda volta al 42’: azione confusa ma efficace, la sfera arriva a Calemme che dentro l’area controlla e la mette all’incrocio prima della fine del primo tempo.
La ripresa si apre con il grave malore occorso ad un sostenitore rossonero: gioco fermo per circa 10’ e attimi di paura sugli spalti, che portano il direttore di gara a decidere per la sospensione del match dopo 3’ e 40 di gioco.
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Foto Melcarne