L’incontro, organizzato dall’esperta Annalisa Graziano nell’ambito del laboratorio di giornalismo del liceo classico foggiano, ha offerto agli studenti e alle studentesse l’opportunità di intervistare l’autore e di confrontarsi con toccanti testimonianze.
Grande partecipazione al primo appuntamento letterario organizzato, presso il liceo classico “V. Lanza” di Foggia, nell’ambito del laboratorio di giornalismo fortemente voluto dalla dirigente scolastica, Mirella Coli.
Ospite del pomeriggio Luigi Talienti, dirigente scolastico dell’IPEOA “M. Lecce” di Manfredonia – San Giovanni Rotondo e autore del volume “Al di là delle sbarre”. Durante l’evento, l’autore ha condiviso con una platea di studenti interessati la sua esperienza unica come educatore, insegnante, volontario e punto di riferimento per le persone detenute presso la casa circondariale di Foggia. Moderato dalla coordinatrice del laboratorio e giornalista Annalisa Graziano e dalla docente e referente del corso PNRR Grazia Vetritto, l’incontro ha offerto agli studenti della redazione del “Lanza Press” l’opportunità di intervistare l’autore, esplorando non solo una realtà percepita come distante, ma anche mettendo alla prova le proprie abilità giornalistiche. Al tavolo con Talienti – intervistato prima dell’evento da Chiara Loiodice, Sofia Bianco, Sofia La Salandra e Anna Chiara Russo, con il supporto tecnico di Daniele Limardi e di Ilenia Grilli – hanno dialogato i corsisti Chiara Scagliozzi, Rebecca Vigilante, Silvia De Peppo, Eva Marcone, Cristian Delli Carri e Sofia Guerrieri Villanova.
L’ESPERIENZA IN CARCERE – Nel corso del pomeriggio, Luigi Talienti ha condiviso la sua significativa storia personale e professionale, attribuendo la propria apertura mentale ai nonni che, per tutto il suo percorso, “hanno rappresentato la ricchezza più grande, fonte di ispirazione e consigli”.
“Fu mio nonno – ha raccontato – a scegliere la sede del carcere per l’insegnamento, dopo il superamento del mio concorso. Ero preoccupato e spaventato nell’intraprendere questo nuovo percorso perché, come tanti, ero bloccato dal pregiudizio. Dopo pochi giorni di smarrimento, però, decisi di abbattere quella resistenza, sentendomi libero. Mi accorsi, nonostante le mie insicurezze, di quanto i miei studenti ristretti mi considerassero un punto fermo per il loro percorso rieducativo. Il compito di un insegnante e di un volontario è quello di osservare, capire, intraprendere ed intervenire: a volte, anche solo un confronto può bastare per alleviare le sofferenze altrui”.
IL RUOLO DEI VOLONTARI – Con tale obiettivo, all’inizio della sua esperienza in carcere, Talienti aprì uno sportello di ascolto, per accogliere persone pronte a condividere con lui parte dei racconti di vita e di sofferenza. “Un aspetto importante – ha aggiunto l’autore, nel corso della presentazione – è instaurare un rapporto di rispetto reciproco e fiducia. Non bisogna indagare sul tipo di reato, ma recuperare la dimensione del sogno e affrontare tutto quello che al momento dell’arresto è stato interrotto: un’azione utile per riflettere, ripercorrere i propri passi ed accorgersi di quanto sia importante cercare sempre di migliorare”. Tuttavia, se da un lato l’aiuto e la collaborazione dei volontari è determinante e fondamentale per la riabilitazione di ogni detenuto, il carcere resta sempre un luogo di sofferenza. “Ciò lo si avverte – ha spiegato l’autore – specialmente nei giorni festivi, in cui la solitudine si amplifica perché si realizza di non aver nessuno e di essere lontani dalla propria famiglia”.
LE TESTIMONIANZE – Una testimonianza forte e intensa, arricchita dalle parole di Antonio Vannella, presidente della Cooperativa Salute, Cultura e Società che ha voluto lasciare un ricordo indelebile nella memoria degli studenti. Con lui, tre ex detenuti, Benedetto, Vincenzo e Aldo, che hanno scelto di raccontarsi alla platea a cuore aperto. “Il compito degli adulti – ha evidenziato Vannella – è quello di sedimentare la speranza nei giovani, di lasciare valori immateriali inestimabili”.
L’incontro, ripreso da Fiammetta Papa e Martina Raio, si è concluso con un invito – da parte di Benedetto, Vincenzo e Aldo – a “superare i propri pregiudizi, a mostrarsi bendisposti ad accogliere persone che come tutti, meritano dalla vita una seconda opportunità”.
IL PUNTO DI VISTA DEL LANZA PRESS – Dopo la consegna di una recensione del libro scritta dalle studentesse Francesca Ricciardi, Alessia Paoletta, Claudia Ferrara e Giorgia Ruggiero, si è ufficialmente concluso l’incontro. “Un evento che – come sottolineato dalle studentesse Francesca Lombardi e Matilde Cicolella del ‘Lanza Press’, che hanno redatto l’articolo di bilancio – ha dato l’opportunità ai ragazzi di guardare la vita da un’altra prospettiva, di ascoltare senza pregiudizi persone entrate in conflitto con la legge. Un’esperienza significativa, di cui tutti sono rimasti entusiasti perché per fare un passo avanti non è necessario spingersi oltre i confini: può essere determinante considerare anche ciò che accade a poca distanza, ad esempio tra le sbarre di un carcere”.
La presentazione di “Al di là delle sbarre” è stata lanciata da un video realizzato da Roberta Tortorella e Francesca Salerni, con protagonisti Anna Pia la Torre, Elisabetta Battiante, Sveva Treggiari, Sofia la Contana, Luca Maria Bocchetti, Marco Montenegro e Daniele Limardi. Tutte e tutti studenti della redazione del “Lanza Press”.