Tiene banco l’operazione della Magistratura “Giù le mani”
A POCO meno di cinque mesi dalla caduta dell’amministrazione comunale a guida Rotice, non sono ancora emerse indizi validi circa le proposte per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. I vari settori politici e civici cittadini girano a vuoto, cincischiando su ipotesi che non trovano sostanziali riscontri realistici, e bloccati da veti incrociati. E tanto nei campi riferiti al centrodestra che a quelli al centrosinistra.
NEBBIA fitta nel centrosinistra dove le varie “anime” che lo componevano propendono a prendere vie differenziate. Ognuno pare voglia andare da solo alle consultazioni elettorali. Insanabile la “diffidenza” tra PD e 5S e tra PD e Con. PD che ha ricusato le proposte di candidature di 5S (Raffaele Fatone), di Molo 21 (Domenico La Marca) ed ha lanciato il nome di Annarita Attanasio, una insegnante gravitante nell’entourage di sinistra.
«Dopo il chiarimento di Roma ci siamo rimessi al lavoro per dare una prospettiva valida e autorevole alla città» ha dichiarato l’on. Gatta dopo il summit del centrodestra nel quale sono state esaminate le situazioni nei vari comuni dove si voterà a giugno prossimo. L’altro schieramento ispirato a destra “Manfredonia 2024” si è praticamente disciolto dopo l’abbandono del leader, l’ex sindaco Giuseppe Basta, emigrato al nord per lavoro. L’on. Antonio Tasso con la sua “Agiamo” naviga sempre da solo. Poi c’è “Strada facendo dell’enigmatico Gianni Rotice. Non è escluso che possa venir fuori qualche altra formazione.
UN LOTTO più che di reali e pensosi concorrenti preoccupati di dare un volto nuovo e lungimirante ad un Comune caduto in un mare di contraddizioni, intrighi, manovre occulte: un coacervo inestricabile sul quale pesano in maniera raccapricciante le notizie che filtrano dalla indagine che la Procura delle Repubblica di Foggia sta conducendo nell’ambito della vasta operazione “Giù le mani” affidata alla Guardia DI Finanza e che ha l’epicentro proprio nel contesto politico-amministrativo di Palazzo San Domenico, che ha portato all’arresto (domiciliare) di un assessore, alla esclusione per un anno dai pubblici uffici una segretaria comunale, rimosso il comandante della Polizia locale, arrestati, in carcere e ai domiciliari, di dipendenti della partecipata Ase.
UNO SCONQUASSO trasversale sul quale gli inquirenti stanno operando per definire ruoli, modalità e responsabilità. Tra i rebus da chiarire quello legato al ristorante sulla scogliera di Manfredonia “Guarda che luna” sul quale si sono addensate tante versioni con intreccio di minacce e riverberi di responsabilità. I carabinieri hanno avviato indagini anche su delle pesanti minacce arrivate ad un legale di una parte offesa in questo procedimento.
Una situazione incredibilmente complicata nella quale si stenta a raccapezzarsi, mentre le elezioni (8 e 9) giugno si avvicinano. La via d’uscita che trova sempre più sostenitori è quella di un opportuno prolungamento del commissariamento.
Michele Apollonio