La recente decisione che ha colpito il Comune di Bari, oltre a portarci ad esprimere sincera vicinanza al Sindaco Antonio Decaro, mette in evidenza la necessità urgente di rivedere l’Articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL). Questa disposizione, così com’è formulata attualmente, crea un clima di sfiducia e incertezza che coinvolge anche la parte sana della politica, quella che dovrebbe impegnarsi per il bene comune. La possibilità di sciogliere un comune basandosi su sospetti, denunce o persino pressioni politiche da parte delle forze di opposizione, senza garantire un adeguato processo di difesa, mette in discussione i fondamenti stessi della democrazia.
È urgente trovare un equilibrio tra la protezione dei diritti individuali, la certezza del diritto e la promozione di valori come trasparenza, equità e rispetto dei diritti fondamentali, soprattutto nelle realtà complesse del Sud Italia. Non possiamo più tollerare l’abuso arbitrario di una normativa che consente lo scioglimento di un comune su basi così fragili e inconsistenti, se non addirittura inesistenti. Questo non solo mina la democrazia, ma danneggia significativamente l’intero Mezzogiorno. Tale disposizione potrebbe scoraggiare chiunque voglia candidarsi per un incarico
amministrativo, creando un clima di timore costante legato alla possibilità di essere coinvolto in indagini senza fondamento, mettendo a rischio il proprio lavoro e la propria reputazione agli occhi dei cittadini.
Il legislatore deve intervenire immediatamente per correggere una legge e una prassi che sembrano appartenere a epoche passate. Solo attraverso un approccio basato sull’equità, la giustizia e il rispetto dei principi fondamentali del diritto possiamo sperare di riscattare l’immagine del Sud Italia e contribuire a ristabilire un senso di unità nazionale più inclusivo e prospero.
Art.3- L’Associazione politico-culturale “Giù le mani dai Sindaci” nasce con l’intento di promuovere la rimodulazione della normativa sullo scioglimento delle amministrazioni locali per presunte
infiltrazioni mafiose, attualmente disciplinato negli articoli dal 143 a 146 del testo unico degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, al fine di ricondurre la normativa nell’alveo dei fondamentali principi Costituzionali.