Sono 1.121 le attività commerciali cittadine
E MENTRE la politica, o presunta tale, nicchia e cincischia su argomentazioni che nulla hanno a che fare con la soluzione del problema di organizzarsi per dare alla città un governo serio, motivato, conscio della realtà, la vita cittadina prosegue con i suoi ritmi sia pure rallentati, le esigenze sempre meno soddisfatte acuendo maggiormente le oggettive difficoltà di ordine generale.
LA GESTIONE commissariale per la sua natura non entra nelle problematiche che pure incombono sui cittadini, le attività economiche. Tra queste quello del COSAP, ovvero Canone per l’occupazione di spazi ed are pubbliche, costituisce una spina nel fianco degli operatori del settore del commercio che arrivarono ai ferri corti con la passata amministrazione comunale per gli aumenti apportati a quella tassa ritenuti dalla categoria esorbitanti. Il problema è naturalmente rimasto irrisolto. Ed oggi «Con l’arrivo imminente della stagione estiva, momento cruciale per il turismo nella nostra città, ci troviamo di fronte ad una problematica che continua a minare le basi del nostro settore commerciale» rileva Maria Teresa Valente che anche di questo problema si occupò, in veste di consigliera di opposizione, nella trascorsa infelice consiliatura a guida Rotice. La ex consigliera di “Con” ha raccolto le lamentele dall’associazione dei commercianti che denunciano come l’attuale situazione rappresenta un grave ostacolo per gli operatori del settore che mette a repentaglio la loro capacità di investire e quindi di crescere.
«I COSTI elevati per l’occupazione di suolo pubblico – viene evidenziato – non solo gravano sulle attività della nostra città, ma minano anche la competitività del nostro territorio, rischiando di compromettere il tessuto economico della nostra comunità». La Valente ha pertanto inviato una richiesta al Commissario prefettizio Rachele Grandolfo, di incontro assieme ad una rappresentanza dei commercianti, per discutere dettagliatamente della questione COSAP e dunque collaborare fattivamente alla ricerca di soluzioni concrete e sostenibili.
IL SETTORE del commercio a Manfredonia si compone di 1.121 esercizi complessivi; negli ultimi tre anni le attività aperte sono state 197, mentre quelle cessate sono state 188 (dati rilevati dallo Studio per la sicurezza agroalimentare e del lavoro “Delle Rose”). Un settore articolato tra i pochi rimasti a sostenere l’economia locale, eppertanto «va organizzato per tempo e con le opportune modalità utili a favorire lo sviluppo turistico e commerciale della città in un momento nel quale sarà assente una amministrazione comunale regolarmente eletta». Eppertanto, se non sarà possibile – insistono gli operatori del commercio – impostare ed avviare una specifica politica del settore, ramo essenziale e qualificante del turismo, quanto meno mettere ordine in una situazione al momento penalizzante l’intero settore.
SARA’ compito dell’amministrazione che si insedierà a Palazzo San Domenico, di riprendere il discorso e declinarlo nelle sue variegate componenti che coinvolgono i vari settori operativi e sociali sui quali si fonda la comunità di Manfredonia.
Michele Apollonio