Riscontrate numerose criticità denunciate in un esposto dai residenti della contrada garganica “Montagna”
PER TANTI versi è un colpo di scena annunciato. Il Comune di Manfredonia, retto dalla Commissaria prefettizia Rachele Grandolfo, ha annullato in autotutela la SCIA, ovvero la “segnalazione certificata di inizio attività”, relativa alla “Comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica per autori di reato” ubicata nell’edificio destinato ad albergo turistico, nella frazione “Montagna” di Manfredonia adagiata sul Gargano prospiciente il golfo adriatico. La determina a firma del dirigente del settore urbanistica e sviluppo sostenibile, Giuseppe Di Tutto, evidenzia, tra tanto altro, «dichiarazioni erronee ed incomplete circa il regime giuridico applicabile all’intervento edilizio di cambio di destinazione d’uso». Tra i motivi addotti: erroneità della qualificazione dell’intervento oggetto di Scia; incompatibilità urbanistica della nuova destinazione d’uso, omessa indicazione del regime vincolistico; data di inizio lavori precedente alla presentazione della Scia». Il provvedimento comunale «annulla e sostituisce tutti i precedenti atti in contrasto con il medesimo e produce effetti caducanti anche in relazione alla Segnalazione certificata di agibilità».
IN BUONA sostanza le ragioni di opposizione dei residenti in quella contrada vocata e sostenuta al truismo del quale quella struttura alberghiera era uno dei riferimenti che andava sostenuto come tale e non destinato a sede psichiatrica per “autori di reati”. Ragioni certificate da un tecnico incaricato dai residenti riuniti in “Comitato Montagna” e affidate allo studio legale Muscatiello-Prencipe che le ha ordinate in un circostanziato esposto nel quale sono passate in rassegna ed evidenziate tutta la serie di criticità consistenti in abusi ed omissioni pesanti su quella struttura la cui condizione di abusiva è dimostrata dalla richiesta di condono per il quale era stata determinata la somma di 54mila euro mai pagata.
TUTTA una serie di circostanze ben evidenti e riconosciute che non hanno impedito al consorzio “Metropolis” di Molfetta, di aggiudicarsi la gara bandita dalla Asl FG nel novembre 2022. A rappresentare in loco il consorzio Damiano D’Ambrosio, politico di lungo corso del PD con incarichi nelle amministrazioni comunali, coinvolto per “favoreggiamento” in una indagine per traffico di droga. La struttura garganica è stata inaugurata con grande evidenza alla presenza del governatore Emiliano e di tutta una schiera di personalità della politica e della sanità.
SUONA pertanto come severo richiamo all’interesse pubblico della delicata questione quanto evidenziato nel documento del Comune di Manfredonia: «Nella specie sussiste certamente l’interesse pubblico a non consentire l’insediamento di una struttura socio-sanitaria in immobile destinato ad uso turistico-alberghiero, vieppiù riveniente da una variante puntuale al precedente Piano di Fabbricazione che qualificava l’area originariamente come agricola e che ha trovato unica giustificazione nel perseguimento della valorizzazione turistica della Località Montagna».
È PREVEDIBILE che ora si apra un contenzioso giudiziario stante la possibilità degli interessati a proporre ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica.
Michele Apollonio