Si è svolta ieri mattina, 20 febbraio, l’inaugurazione della nuova struttura riservata a ospitare lo Spazio Giallo, realizzata all’interno della Casa Circondariale di Foggia.
La nuova struttura di circa 25 mq, ideata e costruita appositamente, amplia lo Spazio Giallo già presente nel carcere di Foggia. I bambini che entrano in istituto, da oggi, saranno accolti in uno spazio, più grande e idoneo, dalle operatrici professionali di Lavori In Corso Aps, referente territoriale di Bambinisenzasbarre, e potranno prepararsi durante la delicata fase di attesa prima dell’incontro con il genitore.
Alla cerimonia hanno preso parte il Direttore d’Istituto Giulia Magliulo, il vice Direttore Michele De Nichilo, il Comandante d’Istituto Claudio Ronci, la Sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, l’Assessore Politiche sociali, dell’infanzia e della famiglia Simona Mendolicchio, la Presidente della Camera minorile di Capitanata Anna Lucia Celentano, in rappresentanza di Enel Cuore Onlus Angelo Di Giovine – Affari Istituzionali territoriali Enel, la Coordinatrice della Rete Nazionale di Bambinisenzasbarre Martina Gallon e la fondatrice di Lavori In Corso Aps Antonietta Clemente, referente territoriale di Bambinisenzasbarre.
Dopo il taglio del nastro, davanti ai giornalisti presenti, la dott.ssa Magliulo ha espresso la sua soddisfazione per l’apertura della nuova struttura dello Spazio Giallo nel carcere. Risultato raggiunto, al termine di un lungo percorso, grazie al lavoro congiunto dell’intero personale della Casa Circondariale, di Lavori in Corso, Bambinisenzasbarre e Enel Cuore Onlus.
Dopo il Direttore è intervenuta Martina Gallon, Coordinatrice della Rete Nazionale di Bambinisenzasbarre, che ha sottolineato come un progetto architettonico ad hoc che ha visto la realizzazione di una nuova struttura volta ad ampliare lo Spazio Giallo nel carcere Foggia sia un segnale tangibile di attenzione dell’istituzione nei confronti dell’infanzia che incontra il carcere e di applicazione delle linee guida della Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti.
La parola è poi passata ad Antonietta Clemente, fondatrice di Lavori in Corso Aps, associazione partner di Bambinisenzasbarre, che ha sottolineato l’importante lavoro di rete svolto sul territorio che ha trovato riscontro nell’interesse dell’intera comunità verso questi bambini e le loro famiglie, inviando un messaggio importante nei loro confronti, non considerandoli degli emarginati o stigmatizzati ma interessandosi della loro situazione e dei loro bisogni e che risulta essere molto importante anche in termini di prevenzione della recidiva.
La sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, intervenuta con l’Assessore Mendolicchio, si è detta lusingata dell’ampliamento dello Spazio Giallo e ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale nei confronti del carcere, con cui l’amministrazione cittadina intende dialogare sempre più con azioni mirate a rendere il carcere un luogo più vivibile, inclusivo e di integrazione anche con l’introduzione della figura del Garante per i diritti delle persone private della libertà personale a livello cittadino.
A chiudere gli interventi in rappresentanza di Enel Cuore Onlus è stato Angelo Di Giovine, Affari Istituzionali territoriali Enel che si è detto molto contento dell’entusiasmo di tutti gli intervenuti all’inaugurazione del nuovo Spazio Giallo dedicato a bambine e bambini che si trovano a vivere l’esperienza di avere un genitore detenuto, un altro tangibile risultato della collaborazione con Bambinisenzasbarre che risale al 2015.
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno di Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel attiva da 20 anni al fianco delle realtà che intervengono a tutela dei bisogni di chi vive in condizioni di fragilità e di disagio sociale, ed è a disposizione dei minori che ogni giorno entrano nel carcere di Foggia per incontrare il proprio genitore, un bisogno comune ai circa 100 mila bambini che in Italia hanno il genitore detenuto (2,2 milioni in Europa).
Lo Spazio Giallo – un modello di accoglienza e supporto dell’Associazione Bambini senza sbarre Ets attuato in molte carceri italiane, (VEDI) – è un ambiente attrezzato per l’infanzia che entra in carcere per mantenere il legame con il genitore detenuto e dove i bambini attendono prima di incontrare il papà o la mamma. L’attesa è un momento molto importante per i bambini, un momento molto delicato che ha bisogno di grande attenzione e sostengo. Al suo interno i bambini si preparano all’incontro con il genitore e possono poi far decantare le conseguenze emotive che seguono sempre la separazione, al termine del colloquio.
Lo Spazio Giallo, nato a Milano nel 2007, è ora attivo in rete nazionale in Lombardia, Piemonte, Marche, Toscana, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.
Lo Spazio Giallo è uno spazio psico-pedagogico dedicato ai bambini dove i minori vengono accolti e seguiti da operatori professionali che ne intercettano i bisogni. Lo Spazio Giallo è anche il luogo nel quale, attraverso il dialogo coi bambini, si interloquisce anche con le famiglie attivando un delicato lavoro di relazione e cura dei bambini che permette la presa in carico del nucleo familiare con obiettivo principale la cura del bambino.
Lo Spazio Giallo è parte del Sistema Spazio Giallo, un progetto-intervento che propone un approccio globale di attenzione e cura delle relazioni familiari quando un componente della famiglia è detenuto, che individua come focus l’interesse del bambino. Il Sistema Spazio Giallo comprende 15 azioni attuate sia all’interno sia all’esterno del carcere tra cui la “Partita con mamma e papà” (VEDI), il “Telefono Giallo” (VEDI) e l’intervento nelle scuole (VEDI).
Il Sistema Spazio Giallo pone al centro il bambino e i suoi diritti, riconosciuti nella “Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”, valida dal 21 marzo 2014 in tutte le carceri italiane. La Carta ideata e voluta da Bambinisenzabarre, e sottoscritta dal Ministero della Giustizia e dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, è una carta unica in Europa (VEDI). La creazione degli Spazi Gialli risponde proprio all’art. 2 della Carta.
La “Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti” è un documento unico che riconosce formalmente il diritto di questi bambini al mantenimento del legame affettivo con il genitore detenuto in continuità con l’art.9 della Convenzione ONU sull’infanzia e l’adolescenza e nel contempo ribadisce il diritto alla genitorialità delle persone detenute e impegna il sistema penitenziario in una cultura dell’accoglienza che riconosca e tenga in considerazione la presenza dei bambini che incontrano il carcere loro malgrado.
Ad accentuare l’impatto della Carta – e il ruolo dell’Associazione in Italia e all’estero – si è anche imposta la Raccomandazione CM/Rec (2018)5, adottata nel 2018 dal Consiglio d’Europa e indirizzata al Comitato dei Ministri dei 47 stati membri. La Raccomandazione ha assunto come modello e come preciso riferimento proprio la Carta italiana.