Giovedì 21 Novembre 2024

Una antica chiesetta emerge dal suo passato (la Siponto Antica che non finisce di stupire)

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Di  Aldo Caroleo,  Siponto, 2019

 

Percorrendo  i sentieri  che circondano e delimitano  l’area che insiste nelle immediate adiacenze dell’Anfiteatro della Siponto romana, ci si imbatte in lontananza in una costruzione che a prima vista sembrerebbe una struttura rurale.

Tante volte sono stato affascinato da quella costruzione ma quelle volte che ho cercato di avvicinarmi, sono stato dissuaso da dei minacciosi e poco disponibili cani da guardia.

Ma la tentazione e il fascino che veniva fuori erano tanti.

Ci sono ritornato, anche perché una studentessa doveva farne una tesi, e fortunatamente, invece dei cani c’era una famigliola di polacchi che si sono dimostrati molto disponibili a farmi osservare la struttura.

E le mie aspettative non sono andate deluse.

Non di una costruzione rurale  si  tratta, ma di una vera e propria chiesa, o un oratorio o cappella, con tanto di portalino d’ingresso con edicola ( vuota ma che conteneva statuetta sacra) e  rosoncino, anch’esso vuoto.

Osservando bene le pietre (sono sempre quelle che parlano), ho riscontrato dei segni di mani graffite e molte date, molti numeri, molti segni, alcuni nomi e dei segni abbastanza  enigmatici che potrebbero riferirsi appartenenti all’alfabeto runico, ma tutte da decifrare.

Ciò che ha destato il mio interesse, come appassionato dei simboli e dei segni, è il fatto che non solo le mani sono graffite ma anche gli avambracci: cosa che non ho trovato nei graffiti da Santa Maria Maggiore , né a San Leonardo,e in altre chiese antiche che ho conosciuto.

L’interno è a volta a botte e sulle pareti sono delle nicchie che evidentemente ospitavano delle statue o arredi sacri. Particolare è anche la presenza di un camino abbastanza grande nato, secondo me,ma non ne sono certo, con la chiesa che ho datato tra la fine del 1400 e la metà del 1600 , ma da verificare quando tutto sarà leggibile.

Anche all’interno una grande quantità di mani graffite, segni, molti numeri e anche segni graffiti che non sono decifrabili perché le pareti sono completamente annerite dal fumo del camino.

La domanda che mi sono posto, e che mi pongo, fino a che non avrò avuto altri elementi nella mia ricerca è che il piccolo edificio si trova  a circa 500-600 metri  in linea d’aria dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, meta dei pellegrinaggi  e questo piccolo edificio sacro  è sicuramente stato oggetto fino alla fine del 1700 e oltre di altre visitazioni dei pellegrini che  notoriamente visitano luoghi  legati ad eventi miracolosi, e le mani graffite lo dimostrano: esse rappresentano il ringraziamento per la grazia ricevuta o  una sua richiesta.

Altro elemento che mi induce a pensare ad un luogo  legato a questi eventi, ma questa è solo una mia ipotesi, è quello della presenza nelle immediate vicinanze dell’edificio, di una cisterna per la raccolta delle acque con un ingegnoso ed affascinante sistema di canalicoli scavati nella roccia che portano appunto nella cisterna stessa, ancora in perfette condizioni e contenente acqua.

La tentazione di attribuire a quest’acqua virtù miracolose ,come  motivo delle frequentazioni, è tanta. Anche perché non vi sono tracce di nomi di santi ,almeno a questo punto della mia ancora incompleta ricerca, per via delle pareti annerite all’interno.

Inoltre, la posizione vicina all’Anfiteatro, e quindi alla  Siponto Romana ,potrebbe far presupporre  l’esistenza di qualche tempio pagano per il culto delle acque , ma anche di un impianto termale con proprietà curative. Proprietà e benefici effetti che poi sono continuati, sotto  il Cristianesimo, per sincretismo.

 

 

Rivolgo il mio invito a coloro che possono dare degli altri contributi sulla conoscenza di questo sito, perché la cultura è e deve essere messa sempre a disposizione di  tutti.

Aldo  Caroleo, Siponto

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