Le ultime mascherate del Carnevale di Manfredonia
ANCHE se la pioggia non ha, tutto sommato, disturbato più di tanto le manifestazioni del Carnevale di Manfredonia, in particolare le due Parate delle Meraviglie, seguite da folle di spettatori ammaliati dallo sfarzo fantasioso delle centinaia di ragazzi agghindati con costumi carnevaleschi che parevano più opere d’arte sartoriale, ci sarà una terza Parata, questa volta in notturna, sabato 17 prossimo con inizio alle 18. Quelle Meraviglie, un unicum nel suo genere prerogativa del Carnevale di Manfredonia, sfileranno sul consueto percorso del Viale Nazario Sauro, in compagnia dei Gruppi di Maschere, della Banda Città di Manfredonia, la Reginetta del Carnevale e dalle Miss, ciascuna per ogni evento, dalle Majorettes, dalla banda caratteristica “A ciambotta fresche”.
TUTTO intorno per corso Manfredi e le piazze, prenderà respiro la “Notte colorata”, una sorta di arrivederci a Zè Peppe Carnevale con tutta una serie di concerti musicali, animazioni varie, degustazioni di prodotti della gastronomia carnevalesca, fino alle 21 quando in Piazza Giovanni XXIII irromperanno “I Cugini di campagna” con il loro fosforescente show. Una lunga notte ultimo atto del Carnevale 2024: poi quegli aspetti manifestamente festaioli, goderecci, dissacranti, si stemperano, in richiami esistenziali che qualificano gran parte del senso del carnevale, nell’appendice del Carnevaletto o Pentolaccia con allusione alla cerimonia della rottura della pignata, ovverosia pentola di terracotta di forma panciuta utilizzata come utensile da cucina per cuocere cibi particolari, come usava anticamente prima dell’avvento di altri materiali metallici. La sua utilizzazione permane nelle campagne e in alcuni ristoranti dove la pignata è usata per cotture speciali di cibi. Ma in questa occasione è usata come strumento di un gioco, metafora del cammino inesorabile della esistenza, del passaggio dal Carnevale alla Quaresima.
IL GIOCO tutto particolare consistente nella rottura della pignata programmata per domenica in Piazza del Popolo alle 18. Un rito che si ricollega ai profondi significati etici del Carnevale fatti propri dalla cultura contadina. L’inverno sta per finire e i campi si preparano ai nuovi raccolti. La pignata nella quale sono stati inseriti fichi secchi, mandorle, castagne ed altri prodotti della terra, rappresenta l’auspicata abbondanza dei frutti delle attività agricole. Il cerimoniale rivela l’incertezza dell’esito: una persona bendata armata di bastone, deve centrare la pignata opportunamente manovrata da altre persone con una fune che la muove per evitare il colpo. Dopo vari tentativi, alla fine quel tesoretto viene liberato e preso dai presenti. Col tempo tante cose sono cambiate: la frutta secca è stata sostituita da dolciumi, confetti e cioccolate. È rimasta l’incertezza del buon fine della rottura di quel vaso del mistero e dunque la fine del Carnevale e l’entrata nella Quaresima, nei quaranta giorni di astinenza dalla carne che portano alla Pasqua. Per i manfredoniani questa Pentolaccia è di attesa degli eventi fondamentali politici-amministrativi: dalla pignata si attendono di vedere