Con il passare dei secoli si consolida sempre di più la venerazione che il popolo sipontino e l’intera Arcidiocesi rivolgono al loro Vescovo e Patrono S. Lorenzo Maiorano dedicandogli solenni festeggiamenti in occasione del suo onomastico che si celebra il 7 febbraio di ogni anno, giorno della sua morte. Con la Novena che ha avuto inizio il 29 gennaio scorso sono iniziati ufficialmente i riti preparatori che le Comunità parrocchiali della città e dell’intera Arcidiocesi hanno predisposto per celebrare solennemente la festa dedicata al Santo Vescovo sipontino. Riti che si concluderanno martedì 6 febbraio alle ore 18.00 con la celebrazione dei Vespri, in onore di S. Lorenzo Maiorano con l’assistenza dei Canonici e del Capitolo della Cattedrale. Alle ore 18.30 il Can. Don Stefano Mazzone, presidente del Capitolo presiederà la S. Messa. Non è mancato il consueto messaggio cheil nostro amato P. Franco Moscone CRS arcivescovo, nell’annunciare ai fedeli l’evento, ha così esordito: “A distanza di oltre quindici secoli continuiamo a guardare a Lui ed ispirarci al suo operato per amare e servire davvero la nostra Chiesa e la nostra Città. Le epoche cambiano e si susseguono ma le problematiche di fondo hanno sempre bisogno di essere riconsiderate e trovare risposte adeguate e gli strumenti per rispondere ed operare con efficacia sono sempre gli stessi: l’amore e il servizio alle collettività tanto civile che ecclesiale.”Il nostro Patrono, avverte P. Franco, ha fondato Chiesa e Città proprio sul binomio amore-servizio, prediamo esempio da Lui e non abbiamo paura a coniugare i verbi amare e servire, guardando all’insieme e al bene comune prima di ogni interesse individuale o di parte. S. Lorenzo ci ammonisce che anche i contesti ardui e problematici come il nostro, è possibile costruire un futuro generativo, se seminiamo legalità, se rompiamo ogni tipologia di alleanza perversa che cerca di diventare sistema, se lottiamo per sconfiggere le “strutture di peccato” che sempre tentano di inquinare e approfittare di tutte le istituzioni. Impariamo da S. Lorenzo a sognare un futuro pieno di speranza per la nostra generazione e quelle che verrann o facendoci carico della responsabilità del presente che stiamo vivendo. Ognuno è chiamato a sentirsi e comportarsi da autentico cittadino e, se credente, da libero discepolo del Signore Gesù.Forte di tale convinzione e dell’esempio del suo Patrono. Forte di tale convinzione e delll’esempio del suo Patrono la Chiesa sipontina si sente impegnata a svegliare le coscienze, a educare al senso civico, a collaborare a formare laici e competenti che abbiano il coraggio di assumere la missione della politica come “arte di carità” e favorire la costruzione di modelli sani di economia sul territorio garganico”. Al termine del suo messaggio il nostro amato Pastore P. Franco, con determinazione ha voluto ricordarci ancor una volta di onorare S. Lorenzo Maiorano perché faccia sì che la nostra città sia sempre più “civile” e la,Chiesa locale più conforme al Vangelo e solo allora la Politica tornerà ad essere servizio del ben comune e la Chiesa Madre di cuori che generano relazioni d’amore..A tutti, ma soprattutto a chi è disposto ad impegnarsi per essere a servizio della Città e della Chiesa, l’augurio e la certezza che collaborerà a riempire i cuori di tutti di autentico amore”. Mercoledì 7 febbraio 2024, giorno della Festa in onore di S. Lorenzo Maiorano, Patrono della città di Manfredonia e dell’Arcidiocesi, dopo la Santa Messa delle ore 8:30, con inizio alle ore 10:30, il Solenne Pontificale. A presiederlo, Mons. Arcivescovo, Padre Franco Moscone, e concelebrata dal Clero diocesano, presenti Autorità civili e militari Alle ore 12:00, la tradizionale e solenne processione, con l’ostensione della reliquia e la statua del Santo per le vie principali del centro storico: Con partenza dalla Cattedrale, si percorrerà via Arcivescovado, corso Roma, piazza Marconi, corso Manfredi, via dell’Arcangelo, corso Roma, piazza Giovanni XXIII per far rientro in Cattedrale. Alle ore 18:30, in Cattedrale, celebrazione dell’Eucarestia
Matteo di Sabato