Lunedì 4 Novembre 2024

Rotice ‘riscende’ in campo: “Mandato a casa da burattinai della vecchia politica. Ora dialogo tra soggetti puliti ed indipendenti per progetto nuovo”

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Dalle notizie di cronaca giudiziaria-amministrativa riguardanti Manfredonia negli ultimi giorni, ahimè, sta riemergendo in maniera preoccupante quell’area grigia dell’esercizio del potere politico che come una cappa, per oltre vent’anni, ha operato su Manfredonia e che a giugno auspica di tornare nella stanza dei bottoni con i soliti metodi e mire – magari con volti noti giusto per ricominciare con burattini e burattinai -, riportando indietro le lancette dell’orologio in una città meritevole di un nuovo futuro e non del nuovo ritorno del dannoso passato.
Proprio quel teatrino che in maniera pavida, frutto di uno scellerato patto tra la parte malsana dell’allora maggioranza e quell’opposizione che ha governato ininterrottamente ed in maniera indisturbata la città (portandola sul lastrico economico, amministrativo e morale), il 28 ottobre scorso ha mandato a casa l’Amministrazione da me guidata in meno di due anni, senza passare dalla democratica Aula Consiliare, difatti, cristallizzando patti ed accordi trasversali di lunga data utili a garantire gli interessi, le posizioni e le carriere dei soliti noti, da una parte e dall’altra.
Si, sono stato mandato a casa non da alcuni burattini che hanno posto formalmente le loro firme in una buia stanza di uno studio notarile, ma dai loro burattinai che hanno organizzato fattivamente l’operazione senza tener minimamente conto delle loro appartenenze politiche e partitiche sulla carta in antitesi tra loro per storia ed ideali, e che per due anni hanno in ogni modo e in ogni sede ostacolato l’operato dell’Amministrazione comunale solo per la loro insaziabile fame di potere di cui erano digiuni.
Situazioni incancrenite che ho cercato in ogni modo e su tutti i fronti di scardinare e che, di fatto, ha rotto degli equilibri troppo importanti per la “vecchia guardia” della classe dirigente politica sipontina, dove il modus operandi era il “tutt’insieme appassionatamente”. Ed io ho commesso un errore, lo ammetto. Nel 2021 credevo di essere circondato e sostenuto dal nuovo, dall’alternativa migliore possibile, da persone a cui, come me, non interessavano poltrone, carriera politica ed interessi personali, ma avevano un unico interesse: mettersi davvero al servizio dei cittadini e dare una svolta epocale a Manfredonia.
Purtroppo, non è stato così e l’epilogo della grande ed innaturale ammucchiata è stata l’eclatante prova. Gente più “vecchia” del “vecchio”, di cui ho respinto ogni ricatto e compromesso, che evidentemente cozzava con quanto d’importante – anche a livello di approccio alla gestione della “res pubblica” -, l’Amministrazione stava cantierizzando; atti e procedimenti la cui bontà e strategicità, sono rappresentate, dall’adozione in continuità da parte della Commissaria Prefettizia.
Sono stato mandato a casa perché, a differenza di quello che qualcuno poteva pensare in partenza, ho fatto sempre scelte che avevano di base benefici per tutti i cittadini e non a favore di partiti e singole persone imposti dall’alto. Manfredonia non può e non deve più sbagliare. Non può tornare indietro ad un passato legato a dannosi personaggi che riemergono puntualmente come fantasmi.
Adesso, più che mai, c’è una linea spartiacque: il vecchio e il nuovo. Una demarcazione che, al contrario del passato, non può tenere tutt’insieme appassionatamente. E’ una questione di scelta netta: avere il coraggio di scegliere da che parte stare e con chi, preferendo persone perbene e proposte fondate solo per il bene della città, affinchè quella zona grigia e quei dannosi burattinai non tornino mai più in auge, sostenuti da una distorta narrazione di una certa opinione pubblica abituata a fare la solita imbarazzante grancassa di strada e mediatica con determinati interessi e riferimenti ai soliti noti.
Quindi, c’è bisogno di dialogo diretto, serio e schietto tra quei soggetti “puliti ed indipendenti” che vogliono davvero costruire un progetto nuovo per il bene della città, per una Manfredonia libera da qualsiasi opacità, lacci e lacciuoli, e slanciata verso quel futuro di cui abbiamo posto le basi (certamente da irrobustire), utile a ridare linfa al tessuto economico-sociale che una città come la nostra merita, partendo proprio dalla morale di ciascuno, perché quella morale è una questione che riguarda tutti, senza distinguo di convenienza.
Moralità fa rima con quella legalità tanto sbandierata e vista come passpartout per accattivarsi l’opinione pubblica e medaglietta da appuntarsi inutilmente al petto rispetto, poi, a certi “comportamenti” che comodamente si fa finta di non vedere o di non sentire propri.
Ing. Gianni Rotice
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Comunicati · News

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