La scoperta del solito Giuseppe Marasco con gli ispettori della Civils
IL RITROVAMENTO di un deposito di automobili rubate e cannibalizzate non fa più notizia tanto il fenomeno è diffuso e intensamente praticato. Ma quello rinvenuto dall’ormai noto “scopritore di depositi di auto e rifiuti”, Giuseppe Marasco, comandante del corpo Ispettori ambientali volontari “Civilis” di Manfredonia, nel cuore del Parco del Gargano, ha dell’incredibile: un cimitero di automobili rimasto nascosto per ben oltre mezzo secolo, come attestano le automobili non più in circolazione rivenute abbandonate dopo essere state rubate e quindi cannibalizzate: tra le altre ancora riconoscibili sebbene ridotte a ferraglia arrugginita, un Lancia Delta, una Fiat uno, una 127 e persino una Balilla.
«LA DIMOSTRAZIONE – annota il comandante Marasco – che il furto d’automobili, come l’abigeato, è una pratica delittuosa che data lontano nel tempo». Il ritrovamento del cimitero d’automobili è avvenuto nel corso dei consueti monitoraggi del territorio che gli ispettori Civilis compiono pressoché quotidianamente. Una attività meritoria ampiamente riconosciuta dalla Forze dell’ordine con le quali la Civilis collabora, che ha portato alla scoperta di decine di depositi di rifiuti urbani e assimilati anche pericolosi, e di automobili consentendo a Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza di avviare le indagini per l’identificazione degli autori di quelle attività criminose e soprattutto di liberare i territori interessati da quelle sconcezze che oltre all’immagine, costituiscono un attentato all’integrità ambientale.
IL CIMITERO garganico di auto spogliate di tutto e bruciate, è stato rinvenuto in località Ruggiano con San Salvatore, Pastini e Tomaiuolo borgate garganiche del Comune di Manfredonia. «Ci siamo imbattuti – racconta il comandante Marasco col quale era il tenente Lino Murgo – in una piega del terreno in fondo ad un tratturo poco trafficato. Quando quel macabro spettacolo ci è apparso non credevamo ai nostri occhi. Nonostante ne avessimo viste tante – confessa – di scene spaventose, quella ci ha colpito particolarmente. Una barbaria inconcepibile in forte e inverosimile contrasto con la bellezza di quei luoghi ameni del Gargano».
COME al solito il comandante Marasco ha avvertito i Carabinieri e il comando della Polizia locale di Manfredonia che inviato sul posto l’ispettore superiore Michele Prencipe con l’assistente Antonietta Tardio. Arrivati altresì tre carri attrezzi dell’ACI che hanno provveduto a trasportare le carcasse delle auto nel deposito giudiziario ACI di Pasquale Rinaldi. Questa operazione segue quella effettuata sul litorale sipontino, dove in un vecchio lido balneare abbandonato, il comandante Giuseppe Marasco e i suoi uomini hanno scoperto un deposito di balle di rifiuti speciali regolarmente stipati, di provenienza fuori territorio come i Carabinieri hanno potuto accertare.
«LA DOMANDA che occorre porci – rileva Marasco – è: quanti altri luoghi più o meno nascosti sono invasi da rifiuti di ogni genere depositati da gente senza scrupoli, che costituiscono un grave attentato alla natura e alla sicurezza pubblica?».
Michele Apollonio