Di Aldo Caroleo, Siponto.
Come ormai noto, quello dei “Pauperes commilitones Christi templique Salomonis” (Poveri Compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone ), meglio noti come Cavalieri templari o semplicemente Templari, fu uno dei primi e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani. La fama di ques’Ordine è dovuta alla leggenda che nella custodia del Tempio di Salomone, siano venuti in possesso dell’Arca dell’Alleanza e del santo Graal. Il Santo Graal, come è noto, è il calice di cristallo di rocca nel quale Giuseppe d’Arimatea raccolse il Sangue di Gesù Crocifisso e quindi simbolo della Sapienza. Oltre alla tutela e difesa del tempio di Salomone (da cui Templari) l’Ordine si prefisse anche di assicurare la incolumità dei pellegrini in Terrasanta. Per questi motivi l’Ordine si diffuse in ogni parte dell’Europa.
L’Ordine approdò anche in Italia. La Puglia fu la regione italiana che per prima accolse le domus Templari.
Nella Puglia settentrionale prevalevano gli insediamenti interni nelle fertili terre della Capitanata. La domus della capitanata erano dedite alla coltivazione e raccolta dei cereali e legumi che venivano poi imbarcati per la Terrasanta.
Si ritiene che i Templari si stabilirono a Siponto nei primi anni del XIII Secolo. Il patrimonio immobiliare di quella fondazione era composto da “ 4 casalini,13 domus,3 orti, 3 saline,1 terra,1 vinea “ e rendevano 5 once annue.
Gli storici identificano la domus templare sipontina con la Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Per Manfredonia non si dispongono di testimonianze dirette della presenza templare con una propria domus, tuttavia è lecito pensare che una fondazione templare fosse presente a Manfredonia che era dotata di un porto rilevante, utilizzato per le spedizioni di derrate alimentari da parte dei Templari come testimonia un documento del 1274 e da un altro del 15 maggio 1299, dal quale sappiamo che i “ Bardi facevano salpare da Manfredonia un bastimento dei Templari con grano destinato agli stessi Templari e all’ordine agli Ospedalieri di Cipro.”
La simbologia templare è rappresentata da una serie di sigilli e da croci templari propriamente dette che erano lasciate come testimonianza dai Templari.
In un sigillo appare uno scudo crociato del tutto simile a quello presente in una parete della Basilica di Siponto.
Per quanto concerne le tipologie di Croci: la semplice croce greca è stato il primo modello distintivo dell’ordine : nella nostra Basilica sono presenti molte di queste croci semplici graffite o a rilevo ,in posizioni diverse.
Gli altri modelli di periodi successivi, sono più o meno ispirati a quello della croce patente, ovvero la croce a bracci uguali che si allargano nella parte esterna.
Questi simboli si ritrovano comunemente in luoghi di frequentazione Templare.
Di questa tipologia di croci patenti ve ne sono diverse sui muri della Basilica. La più evidente e ben fatta è quella che si riscontra sulla facciata nord, all’interno di una losanga.
Sicuramente il Tau templare che si è scoperto in un concio della parete interna della chiesa è molto raro ed è stato eseguito con una tecnica singolare e raffinatissima.
In un capitello della Cripta sono presenti a rilievo visi con elmi templari ed anche anfore, che secondo la simbologia rappresenterebbero le sedi della Sapienza.
Anche sui capitelli, interni ed esterni della Cripta e della Basilica, compaiono molte croci di tipologia greca .
Altre cinque anfore poste in posizione sincrona col cammino del sole sono riscontrabili chiaramente sulla parte superiore dell’abside esterna della Basilica posizionata sul lato ovest .
Altro segno, molto più evidente, è la croce a rilevo all’interno di uno dei rombi sulla facciata principale esattamente il quarto partendo dalla sinistra: una croce molto simile a quella dei Templari.
Ve ne sono molte altre che possono essere ammirate, insieme ad altri graffiti, non solo templari, ma di diverse epoche in quello straordinario giacimento artistico e storico che è la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto e della sua straordinaria, magnifica Cripta.
Aldo Caroleo Siponto, 2023