Venerdì 22 Novembre 2024

I Marinai d’Italia festeggiano i cento anni di Michele Rignanese

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«Una vita intensa a servizio della Patria e del prossimo»

 

Festa grande all’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Manfredonia, per celebrare i cento anni di Michele Rignanese, Secondo Capo della Marina militare, noto a Manfredonia non solo per i suoi valorosi trascorsi di marinaio, ma anche per l’attività come vigile urbano del Comune di Manfredonia e quindi di direttore dei Servizi cimiteriali comunali.

«Una vita movimentata a servizio della Patria e del prossimo» ha rimarcato il Luogotenente (a.r.) Cav. Dino Salice, presidente dell’Associazione Marinai d’Italia di Manfredonia, nel tratteggiare la figura del socio Michele Rignanese tra i fondatori e presidente dell’ANMI di Manfredonia, festosamente accolto da soci, amici e simpatizzanti nella sede al piano terra della palazzina del faro sul molo di levante del porto storico di Manfredonia.

La passione per il mare – ha ricordato il nipote Antonio Castriotta ripercorrendo alcuni tratti della sua generosa esistenza – Michele l’ha ereditata dal padre, timoniere del trabaccolo di famiglia “San Nicola”, tant’è che appena diciottenne si arruolò volontario nella Marina Militare, imbarcato sul cacciatorpediniere “Ghibli” in prima linea nelle operazioni militari delle Seconda guerra Mondiale. Rientrato a Manfredonia al termine della guerra, Rignanese venne assunto dal Comune di Manfredonia come vigile urbano con il particolare compito, in considerazione delle sue eccellenti doti umane, di assistente sociale alle famiglie in difficoltà, per essere poi nominato responsabile dei servizi cimiteriali fino al pensionamento nel 1988.

Il crest dell’Associazione Marinai d’Italia e una targa ricordo sono state consegnate al Centenario dal presidente Salice e da un funzionario del Comune di Manfredonia. Cimeli che si sono aggiunti alle onorificenze di Cavaliere della Repubblica Italiana, di Ufficiale delle Repubblica Italiana, testimonianze di una vita spesa a servizio del prossimo, ma soprattutto della stima e dell’affetto di quanti lo hanno conosciuto e apprezzato nelle diverse funzioni.

Mic. Ap.

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