Leggiamo da diversi giorni operazioni di continuità territoriale, in termini di oneri di servizio pubblico, assegnati al trasporto aereo per alcune Regioni come la Sardegna e la Sicilia, ma anche su alcune tratte specifiche, come quelle in partenza da Ancona su Roma e Milano Linate (operate da Aeroitalia) e, non da ultimo, quelle bi-giornaliere sulla Trieste – Milano Linate (operate da ITA Airways).
Sul sito istituzionale dell’ENAC, ovvero l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, è possibile accedere ad una circolare – Serie EAL (EAL 20) – che, seppur datata al 2012, è considerata ancora attiva, il cui fine è quello di illustrare le modalità di applicazione degli oneri di servizio pubblico (OSP), indicando i passaggi procedurali previsti dalla normativa comunitaria, e di fornire elementi univoci per l’applicazione della disciplina vigente a tutti coloro (vettori aerei, Regioni, Province, Comuni ecc.) che intendano acquisire informazioni sulla materia degli oneri di servizio pubblico o che intendano avvalersi di tale strumento.
Per “continuità territoriale” si intende la capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti, inserendosi nel quadro più generale di garantire l’uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in ambito europeo.
In parole più semplici, lo Stato Italiano interviene erogando contributi per coprire il disavanzo della gestione delle rotte a bassa densità di traffico, al fine di garantire a tutti i cittadini di utilizzare i servizi aerei che, altrimenti, non risulterebbero convenienti per le compagnie aeree (ovvero, l’avvio ed il mantenimento dei medesimi non risponderebbero a criteri di mercato).
È possibile leggere sul sito istituzionale dell’ENAC, nella pagina riguardo l’assegnazione degli oneri di servizio pubblico, quanto segue: «[…] Nel caso altre forme di trasporto non riescano a garantire servizi ininterrotti con almeno due frequenze giornaliere, lo Stato identifica i servizi aerei di linea per i quali possono essere imposti oneri di servizio pubblico. Tali servizi devono in particolare servire aeroporti situati in regioni periferiche o in via di sviluppo oppure devono essere relativi a rotte a bassa densità di traffico verso qualsiasi aeroporto regionale se essenziale per lo sviluppo economico e sociale della regione. Imporre oneri di servizio pubblico significa rendere obbligatorio lo svolgimento di un servizio aereo secondo criteri di continuità, regolarità, capacità e tariffazione cui i vettori non si atterrebbero se tenessero unicamente conto del proprio interesse commerciale».
Entrando nel dettaglio della circolare EAL.20 dell’ENAC, si osserva come l’aeroporto di Foggia veniva già citato come aeroporto destinato ad usufruire di un sostegno economico ai fini dello sviluppo sulla base dell’Art.4, commi 206 e 207 della Legge 350/2003; pertanto, nel passato, il nostro aeroporto ha già fatto ricorso a questo tipo di sostegno.
Si vuole inoltre ricordare che, nel 2014, in occasione del convegno “Il ruolo potenziale dell’Aeroporto di Foggia”, nello studio commissionato dalla Camera di Commercio di Foggia, con Presidente dott. Fabio Porreca, e redatto dalla Università Bocconi di Milano, si evidenziava già da allora la necessità di ricorrere alle forme di oneri di servizio pubblico in regime di continuità territoriale proprio per la fase di start up dell’aeroporto, citando non a caso il volo verso Milano Linate, operato in regime di continuità territoriale tutto l’anno.
Inoltre, nella circolare viene anche precisato che: «affinché taluni servizi di interesse economico generale (“SIEG”) funzionino in base a principi e condizioni che consentano loro di assolvere i loro compiti, può rendersi necessario un sostegno finanziario da parte delle autorità pubbliche, qualora le entrate derivanti dalla fornitura del servizio non permettano di coprire i costi relativi agli obblighi di servizio pubblico».
Tenuto conto di queste premesse, ci chiediamo come mai – ad oggi – l’aeroporto di Foggia, che è rientrato nei Servizi d’Interesse Economico Generale (SIEG) nell’ambito dello sviluppo e della crescita territoriale e in virtù di collegamenti aerei già attivi, non abbia ancora partecipato formalmente a questo tipo di sostegno, così come previsto da norma e così come oggi altre regioni e altri aeroporti italiani stanno usufruendo.
La nostra Regione ed in particolare la nostra provincia di Foggia si inseriscono a pieno titolo in quel territorio “meno favorito”.
Siamo certi e convinti che, chiedendo oggi alle stesse Istituzioni e alle forze politiche di formalizzare fin da subito tutto quanto necessario per accedere ai Servizi di “continuità territoriale”, potremmo ottenere ed usufruire rapidamente dei necessari sostegni per le tratte aeree operanti dall’aeroporto di Foggia e per quelle che saranno attivate in futuro, essenziali per lo sviluppo economico e sociale della Capitanata e del territorio limitrofo.
Mondo Gino Lisa si è già attivata per l’invio di una lettera di sollecitazione ad Istituzioni ed Addetti ai lavori.
Il lavoro è stato svolto con la collaborazione di Domenico Schiavo, facente parte della squadra di Mondo Gino Lisa.