Domenica 22 Dicembre 2024

In rete gli appelli per salvare Villa Rosa, “luogo del cuore” dimenticato di Manfredonia

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Un inno d’amore dedicato alla moglie Rosa questi versi che il cavalier Vincenzo D’Onofrio, titolare di un noto pastificio di Capitanata, fece apporre  sull’epigrafe ovale infissa nella prima sala di ingresso di Villa Rosa, storica struttura a pochi chilometri da Manfredonia, oggi dismessa e vandalizzata: «Per te o mia Rosina questa villa che tutta la mia vita ormai rinserra, io volli progettare e costruire. Disagi, avversità, violenze infami non valsero a fermare il mio cammino, più forte fu la fede più forte ancor l’amore. VINSI! E la tua reggia, alfin dal sol baciata da mille e mille piante profumata, brillò su questa arida pietraia. Ma tu la mia fatica compiuta non vedesti! Dal ciel mi sorridesti e il tuo sorriso fu tutto il premio ch’io avea sognato 1940 – XVIII». I documenti storici e le foto d’epoca rivelano che D’Onofrio iniziò la costruzione di Villa Rosa nel 1928, portò a compimento il suo progetto solo nel 1940, dedicando la Villa alla giovane moglie Rosa Longo, scomparsa nel 1935 a soli 45 anni. Oltre alla bellissima casa dai mattoncini rossi, circondata da alberi di ulivo e mandorli, D’Onofrio realizzò una vera e propria azienda agraria di trenta ettari con tutti gli annessi. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale,  Villa Rosa  ospitò cinque famiglie di sfollati e, per un determinato periodo, un Comando Alleato. Il cav. D’Onofrio morì a Villa Rosa nel 1964 lasciandola  agli eredi che, per problemi finanziari, nel 1967 la vendettero all’arcivescovo della diocesi di Manfredonia-Vieste Andrea Cesarano e alla sorella Maria Assunta. Nel 1974 costei la donò  all’Ospizio Comunale di Mendicità “Anna Rizzi”, affinché diventasse una «casa di riposo per il clero, per gli anziani, per gli inabili e per tutti i poveri anziani». Purtroppo nel corso di tutti questi anni, ciò non si è realizzato. La Villa ha subito continui atti di vandalismo che hanno portato la struttura al massimo degrado. A luglio scorso sembrò che finalmente  fosse giunta la svolta decisiva: Maria Piccarreta (segretaria regionale Puglia Ministero Cultura),  notificò un provvedimento con cui  Villa Rosa veniva sottoposta a tutela e valorizzazione. Purtroppo, mentre si attende il processo di riqualificazione annunciato,  per Villa Rosa il degrado continua. A denunciarlo  è Alessandro Manzella, responsabile delle Guardie Ambientali Italiane: «Ancora atti di vandalismo sulla struttura di Villa Rosa: mani ignote continuano ad imbrattare con graffiti tutte le stanze e muri esterni. Distrutte quasi tutte le scalinate e i muri interni. Hanno incominciato a demolire anche la scalinata esterna d’ingresso, oltre a trafugare le particolari mattonelle dei pavimenti. Il destino di Villa Rosa pare sia segnato, tra le chiacchiere al vento  sulla riqualificazione e i vandali che distruggono tutto». Giacomo Francesco Forte, Commissario Straordinario dell’ASP “S.M.A.R.” di Manfredonia, non vuole però arrendersi e con lui  l’Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona che ricevette in donazione “Villa Rosa”. «Abbiamo recuperato un progetto bellissimo con l’intento di implementarlo e attualizzarlo; lo stiamo illustrando a tanti e proponendolo ove possibile per candidarlo a finanziamento, non avendo la ASP le risorse necessarie per realizzarlo. È stato inviato al Ministero per il Sud e la Coesione territoriale perché lo inserisca nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)». Il progetto “Villa Rosa”, redatto qualche anno fa dall’architetto Alessandro D’Apolito, di ampie vedute strategiche, mira innanzitutto a rispettare la volontà dei donatori, prevedendo una struttura ricettiva per anziani e disabili. Lo fa attraverso un restauro architettonico che valorizza il pregio di un immobile, unico esempio di architettura “eclettica” dei primi anni del ‘900 presente nella regione Puglia. Uno stile in cui un singolo pezzo di lavoro incorpora elementi di precedenti stili architettonici per creare qualcosa di nuovo e originale. Il progetto è stato inviato al Governo, ma anche al mondo politico e Istituzionale che rappresenta il territorio e la collettività: alla Regione Puglia, ai Senatori e Deputati, agli  Europarlamentari, agli Assessori e Consiglieri regionali e ai Commissari/Sindaci dei Comuni di Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo. Gli amanti di questo “luogo del cuore” sperano  che “Villa Rosa” torni al suo antico splendore. Ripercorrendo a piedi gran parte del territorio circostante, hanno cercato di raccontare il tutto, comprese le emozioni, con un “racconto fotografico” che tutti possono leggere in Rete, navigando sul sito (www.progettovillarosa.wixsite.com/2021).  Storie, aneddoti, e una piccola mostra virtuale che  tutti sono invitati a visitare e a condividere. Hanno cercato di coinvolgere anche il mondo dello spettacolo «affinché  possa accendere delle luci eccezionali su questo “palco”»

«Smuoviamo le coscienze, aiutiamo “Villa Rosa”, aiutiamo noi stessi e ciò che ci circonda!» è l’appello finale rivolto a tutti.

Teresa Maria Rauzino

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