(Ripropongo questo mio modesto contributo della memoria storica, anche facendo seguito a delle foto, pubblicate di recente da Mariantonietta di Sabato, della campana del Campanile Orsini di Manfredonia che ha scandito anche le ore dell’orologio. Sarebbe interessante fotografare ogni particolare presente sulla superficie della stessa per poterne fare una interpretazione e nello stesso proporre un restauro. E questa ricerca andrebbe estesa a tutte le campane delle chiese più antiche della città, e non solo di Manfredonia. Anche questa è memoria storica.)
Ecco la descrizione della campana della Basilica di Siponto in questo mio modesto contributo.
La campana , in bronzo, restaurata nel maggio del 2010 , ha le dimensioni di 77 cm e un diametro di 53 cm.
E’ quindi una campana relativamente piccola tale da essere posta nel campaniletto a vela di datazione anteriore (metà del 1700). E’ posta sul campaniletto a vela sulla parte sinistra superiore della facciata della chiesa.
Ricordiamo che la torre campanaria della Basilica di S. Maria Maggiore di Siponto , che aveva anche funzioni di osservazione e difesa, fu abbattuta dal Lautrec nel 1528, e in quell’attacco fu abbattuta anche la facciata ad est della chiesa, ricostruita, ma senza l’ordine delle colonne e arcatelle probabilmente irrecuperabili. I danni di questo evento sono facilmente osservabili anche oggi .
Su questa parete, all’interno della chiesa, sono stati posti i resti recuperati di parte dei mosaici delle paleocristiane del V Sec. a tessere bianche e nere e anche quelli dei mosaici policromi della Paleocristiana di Lorenzo Maiorano del VI Sec.
Tutte e due le chiese paleocristiane, compresa la domus romana su cui furono costruite sono state recentemente ricoperte per far posto ad un’opera di rete metallica posticcia, impedendone la lettura cronologica storica.
Tornando alla nostra campana: come si evince dalla lettere a rilievo sulla stessa,la sua fusione fu eseguita dal Maestro Campanaro Ferdinando Olita di Vignola (o Pignola) nella provincia di Matera nell’anno 1828, esecutore di altre campane pugliesi (Cattedrale di Troia, Foggia, ecc.).
La campana è dedicata all’Immacolata.
Una bellissima figura della Vergine in rilevo bronzeo ,è al centro.
La Madre di Dio ha le mani giunte in preghiera e i Suoi piedi poggiano su un quarto di luna e schiacciano il serpente, l’antico nemico.
Come è evidenziato nel passo dell’Apocalisse :
“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto ai suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle….” (Ap.12-1-18)
Nella simbologia cosmologica cristiana la Vergine-Luna affianca il Cristo-Sole nel governo dell’Universo.
Nella parte inferiore della campana, sempre con lettere a rilievo, vi sono le parole in latino di una antica Novena a Maria Santissima Immacolata: la scritta in rilievo interessa tutta la circonferenza inferiore della campana e così recita:
“IN CONCEPTIONE TVA VIRGO IMMACOLATA FVISTI ORA PRO NOBIS PATREM CVIVS FILIVM PEPERISTI”.
(Nel Tuo concepimento fosti Vergine Immacolata prega per noi il Padre di cui concepisti il Figlio)
Un vero e proprio inno alla Madre di Dio Immacolata.
Auguri a tutte le donne che portano il nome di Immacolata.
Aldo Caroleo, Siponto