Oltre 323 milioni di euro per rendere ancora più efficiente la gestione dell’acqua e contribuire all’investimento senza precedenti sulle risorse idriche che impegna Italia e Unione europea, anche per fronteggiare la crisi climatica. È il portafogli di cui è dotato il nuovo Programma Regionale Puglia FESR-FSE+ 2021-2027 e per cui la Giunta regionale ha stanziato 259 milioni di euro a valere sull’Asse II “Economia verde” e circa 65 milioni di euro quale quota di co-finanziamento nazionale e regionale, per un importo complessivo di 323 milioni e 750 mila euro.
“Diamo continuità e nuova forza a un programma che vede la Puglia leader in Italia per interventi sulle risorse idriche, avendo realizzato, lo scorso anno, investimenti pari a circa 80 euro per abitante, dato che ci avvicina alla media europea e ci qualifica rispetto a una media nazionale che non supera i 56 euro per abitante”, ha detto il presidente Michele Emiliano, sottolineando “le crescenti capacità di intercettare e utilizzare tutti i finanziamenti pubblici a disposizione, per migliorare giorno per giorno la qualità del servizio e rispondere ai bisogni dei pugliesi”.
“È un primato di buon governo molto importante da sottolineare e rilanciare – ha aggiunto l’assessore alle Risorse idriche, Raffaele Piemontese – perché ci siamo prefissi il compito di recuperare circa 44 milioni di metri cubi d’acqua entro i prossimi tre anni superando il problema storico delle perdite nelle reti, vogliamo perfezionare la gestione delle risorse idriche per fini potabili, agroalimentari e industriali, puntiamo ad avere un moderno apparato di infrastrutture che consenta al sistema sociale ed economico pugliese di assorbire e superare gli effetti della crisi climatica”.
La maggior parte delle risorse del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 destinate all’acqua si concentrano proprio sulla riduzione e sul controllo delle perdite di rete, con interventi di controllo attivo delle perdite e connessi al telecontrollo delle reti di adduzione, di riabilitazione e risanamento delle reti interne degli abitati, di implementazione di nuovi metodi di gestione delle reti e di sperimentazione di sistemi innovativi di ricerca delle perdite o di contabilizzazione dei consumi: a questo obiettivo, il programma pugliese destina 136 milioni di euro, più del 42% dell’intero budget.
Altro fronte importante è quello della depurazione, “rispetto al quale abbiamo già raggiunto importanti risultati, con Acquedotto Pugliese che guida un sistema di 184 depuratori, soprattutto con standard di depurazione che ci garantiscono il mare più pulito d’Italia”, osserva Piemontese, rimarcando i 75 milioni di euro che, nel ciclo 2021-2027, finanziano interventi di potenziamento e adeguamento del sistema idrico integrato per elevarne la sostenibilità ambientale e migliorare la qualità degli scarichi.
È di 62 milioni e mezzo di euro il contributo dei fondi europei 2021-2027 per finanziare interventi sulle infrastrutture per l’approvvigionamento, l’adduzione e la distribuzione idrica per uso esclusivamente potabile, compresa la rifunzionalizzazione delle reti di distribuzione idrica.
Di oltre 38 milioni di euro quello per finanziare interventi su infrastrutture per il pretrattamento, stoccaggio e il riutilizzo delle acque reflue depurate: tema centrale nell’ambito dell’economia circolare e della transizione ecologica.
A questo proposito, un budget di 12 milioni di euro è dedicato al finanziamento di interventi per l’introduzione di misure innovative per l’adeguamento della linea fanghi degli impianti di depurazione, un “giacimento” di circa 195 mila tonnellate attualmente trasportate in altre regioni.