Venerdì 8 Novembre 2024

Primi timidi vagiti del prossimo futuro

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Mentre diventano sempre più flebili i funesti clamori delle penose diatribe post caduta del disastroso governo cittadino mandato a casa dopo neanche due anni di permanenza a Palazzo San Domenico, cominciano a farsi sentire i primi vagiti del nascituro panorama politico proteso verso giugno 2024, data nella quale si terranno le elezioni europee alle quali, tutto lascia supporre, saranno abbinate le consultazioni per il nuovo consesso amministrativo cui affidare le sorti di Manfredonia. Timidi e guardinghi echi di formazioni politiche che cercano di uscire dalle retrovie nelle quali erano stati ricacciati dal “Movimenti” tanto arrembanti quanto privi di sostanziali e oggettivi contenuti che poi, come la realtà vissuta ha dimostrato, erano rivolti essenzialmente a visioni personalizzate della cosa pubblica. Una esperienza drammatica, fallimentare.

Tanto a sinistra quanto a destra, avanzano le voci circa ipotetici canovacci da proporre sulla grande scena di Palazzo San Domenico. Legittime e per tanti versi anche opportune uscite utili per rendersi conto di quello che la città espone. Dall’una e dall’altra parte – sinistra e destra – hanno di che dolersi per le occasioni perdute: la sinistra guardando più indietro negli anni; la destra appena uscita di scena. Recuperare sarà pertanto cosa ardua; la gente, l’elettorato è scottato e diffidente. Eppur tuttavia bisogna guardare avanti. Ma con – il popolo lo reclama – lealtà, chiarezza di idee, programmi fattibili. E soprattutto con interpreti affidabili, onesti e preparati, secondo le opinioni correnti. È questione di uomini e di donne che rispondono ai requisiti di base.

«Il Partito Democratico di Manfredonia ormai da tempo ha deciso di rinnovarsi e rilanciare una proposta credibile per il futuro di Manfredonia» esce allo scoperto e proclama il suo manifesto. «Stiamo contribuendo – rivela – alla costruzione di un progetto chiaro e senza sottintesi. Lavoreremo ad una coalizione composta dalle forze politiche che in questi anni hanno condiviso l’esperienza di opposizione alla sciagurata amministrazione Rotice sostenuta dal centro destra e da alcuni movimenti cittadini che legittimamente hanno deciso di percorrere strade diverse dalla nostra».

Gli fa eco dall’altra sponda l’UDC che fa sapere di aver inaugurato in provincia di Foggia «Il nuovo corso muovendoci nel solco della tradizione politica e culturale cattolica con l’obiettivo di rappresentare un contenitore politico di matrice moderata di anima centrista». Dice che «è fondamentale riprendere il dialogo con tutte le forze politiche del centrodestra e condividere una strategia politica mediante una proposta elettorale convincente».

Il M5S ha costituito il “Gruppo territoriale di Manfredonia in vista «della sfida che ci attende, una grande rivoluzione non solo culturale ma valoriale per essere attore principale di un progetto per la città: i cittadini – afferma – devono tornare al centro della politica e la politica deve mettere gli interessi dei cittadini al centro della propria azione».

Ci sarà tempo e modo per approfondire quelle che ora sono solo proclami di buone intenzioni.

  Michele Apollonio

 

 

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