Mister Cinque, senza Forte e Hernaiz (in panchina ma non in condizione) ridisegna l’undici schierando dal 1’ Paduano tra i pali ed il manfredoniano Prencipe, 18enne cresciuto nel settore giovanile biancoceleste accanto ad Amabile; fiducia in avanti per Pozzebon supportato da Calemme.
Il primo squillo arriva al minuto 8 ed è degli ospiti: uno-due tra Bubas e Croce con conclusione dell’attaccante rossoblu, palla di poco fuori. È un match tosto, combattuto, che non regala grosse emozioni e spunti di cronaca se non un fallo di mani sospetto in area al 22’ su palla Babaj. Ma al 43’ la Gelbison sblocca l’incontro: Lollo resiste al contrasto e lancia Croce, che elude la linea difensiva e mette a sedere Paduano.
La ripresa si apre con gli ospiti vicini al raddoppio: dopo nemmeno un minuto di gioco Dellino, appena entrato, resiste alla marcatura di Bamba e di esterno destro va vicino al gol.
Il pericolo sveglia i padroni di casa, con Giacobbe che suona la carica ed al 10’ tenta il tiro, alto sulla traversa.
È l’anticamera del pareggio sipontino, che arriva al grazie all’iniziativa di Gigi Calemme, atterrato in area di rigore: dal dischetto, il neo entrato Cesario spiazza Milan.
Il gol carica il Manfredonia e Calemme, che prende per mano la squadra e al 27’ pesca in area Cesario, esaltato dal gol, che di testa colpisce troppo centrale. Ancora Calemme scatenato, al 37’ entra in area e viene messo giù: per l’arbitro però non ci sono gli estremi per assegnare il secondo rigore, probabilmente ancora più netto di quello concesso.
Break Gelbison alla mezz’ora con il suo uomo più pericoloso, che prima (37’) colpisce il palo e poi (37’) scheggia l’incrocio, coordinandosi in un fazzoletto.
Nel finale occasione per entrambe: prima quella per il Donia con Achik, servito in profondità da Babaj, che tenta la conclusione ma è alta ed al 45’ brivido finale per i bianco celesti, con l’occasione in contropiede che chiama Paduano a rispondere presente.
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Foto Lucia Melcarne