Giovedì 21 Novembre 2024

Don Ciotti a Manfredonia: Città dal cuore grande, operosa e solidale come la “formica” (Foto & Video)

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Il cuore pulsante di Manfredonia ha battuto all’unisono, sabato 11 Novembre, alla manifestazione “LiberiAmo Manfredonia dalla mafia”, organizzata dalla diocesi garganica con l’Associazione “Libera” di Foggia, impegnata da oltre vent’anni alla lotta contro le mafie, la corruzione e l’illegalità. L’arcivesco di Manfredonia -Vieste e San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, attento alle problematiche socio-economiche del territorio, rappresenta il motore propulsore che sprona la Comunità ad essere parte attiva del proprio cambiamento. In questo giorno, festa di San Martino, la città baciata dal sole spledente e dal calore straordinario di circa 5000 persone provenienti da tutta la Capitanata e non solo, ha seguito, come un fiume in piena, il lungo corteo per le vie del centro storico. La piazza Giovanni XXIII e le vie adiacenti erano gremite e colorate dalle svolazzanti bandiere di “Libera” e dagli splendidi volti di tanti studenti di ogni ordine e grado, associazioni di volontariato laiche, cattoliche e sindacali e dalle Istituzioni locali e regionali presenti che hanno acclamato Padre Franco Moscone e don Luigi Ciotti, fondatore e presidente della Rete Libera. “Il nostro territorio, come sostiene Don Ciotti, è troppo bello per essere sporcato da quei clan che si nutrono dell’indifferenza ed omertà, ai danni dell’ambiente, rubando il futuro delle nuove generazioni”. A gran voce, continua Don Ciotti, rivolgendosi ai giovani presenti “siete qui in tanti grazie ai vostri professori/sse che vi sostengono, insegnandovi quelle belle azioni che sanno di “buono”: lealtà, rispetto, compassione. Non sprecatele! Amate il vostro territorio e prendetevene cura“.  Poi, la piazza si ammutolisce, rispettando il minuto di silenzio per commemorare le vittime di mafia degli ultimi 40 anni, in Capitanata. La mafia si nutre dell’ignoranza ed è pervasiva, entrando nelle maglie dell’economia di un territorio. Quando più è sottosviluppato e depresso tanto più la mafia acquisisce i “favori” e le “alleanze” con la società civile, politica ed economica. Non c’è un ultima mafia perchè essa si rigenera in nuove forme. E’ al passo coi tempi, sfruttando le nuove tecnologie dell’informazione e l’e-commerce. Essa è ovunque è ancora più forte perchè si evolve. Occorre un cambiamento culturale, partendo dai giovani. Insieme alle istituzioni e alla “buona politica” si può essere incisivi per debellare il male dell’indifferenza, della violenza, del razzismo e dell’illegalità. A quanti vorrebbero relegare la Chiesa, Don Ciotti replica: “Noi seguiamo il Vangelo e rispettiamo la nostra bella Costituzione per poter vivere in un Paese giusto che preserva il bene comune. Per questa ragione, la Chiesa non si fermerà, continuando la propria azione di evangelizzazione e di lotta contro le ingiustizie”. Un altro momento emozionante, al termine del suo intervento, Don Ciotti ha preso con sè un bambino, salito sul palco, e raccontato una storia: “La formica ha due stomaci, uno per nutrirsi e l’altro (stomaco sociale) serve per sfamare le altre formiche del formicaio che sono più deboli. Anche Noi dovremmo comportarci come la formica, occupandoci di chi accanto a noi vive nell’indigenza e necessita di uno sguardo amorevole e di conforto“. Questa giornata rimarrà impressa nelle nostre menti e animi per aver provato forti emozioni. La memoria di questo giorno fortificherà l’impegno di tutti NOI affinché si continui a lottare per il bene comune.

Grazia Amoruso

 

 

 

 

 

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