Giovedì 21 Novembre 2024

San Leonardo, la vita e le opere

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Di Aldo  Caroleo

Il 6 Novembre moriva,  in santità , nella selva di Noblac a Pauvin, un grande SANTO.

 

San Leonardo nacque da genitori illustri, sul finire del V Sec. in una provincia delle Gallie, da una famiglia Franca.

Il padre, cugino del re del re Merovingio , Clodoveo  passò ad abitare alla corte del Re, dove occupava importanti cariche  militari.

La sua nascita fu salutata da grande giubilo, e i pii genitori e il largo parentado vedevano un futuro fulgido del piccolo alla corte reale.

Anche nella scelta del nome si volle un’allusione alle speranze del fanciullo, cercando un nome nuovo  che rispondesse al momento storico di una forte nazione , convertita al Cristianesimo, e, sicuramente su consiglio di san Remigio e il consenso dello stesso Clodoveo, si decise di unire il nome Leo (leone),emblema della fierezza e della potenza teutonica ,al nome  Nardus (Nardo) simbolo dei mite  fragranza  insita nello spirito cristiano:

“Nardus mea dedit odorem suavitasis” (Cant.1,11)

(il mio Nardo emana il suo profumo soave)

 

Al che si può aggiungere che il nome Leo-Nardus fosse spirato da Dio stesso quasi a preconizzare  l’evangelica potenza del suo apostolato  e la mistica fragranza delle virtù di Leonardo.

Su questo nome, reso famoso dal grande Abate di Noblac, primo Santo alla corte dei Merovingi, un geniale scrittore  detto’ questo motto:

“Fortis ut leo, redolens ut nardus, tu, Leonardus, eris.”

(Forte come un Leone e profumato come il Nardo, tu, Leonardo, eri)

 

Leonardo fu battezzato da San Remigio (Seguace di San Martino di Tours) e portato al Fonte Battesimale da Clodoveo.

Dove maggiormente rifulse la sua viva carità ,fu verso i carcerati; forse perché erano essi la parte più derelitta  dell’Umanità sofferente, ed anche perché, a quei tempi,subivano ingiuste pene molti innocenti il cui solo delitto era spesso l’odio del potente o magari l’essere stati in guerra meno forti del nemico.

Quindi Leonardo, come s.Remigio, chiese al re Clodoveo di poter liberare dalle carceri quelli che da lui visitati ,li avesse ritenuti degni della liberazione. Cosa che ottenne.

L’autore della sua “Vita “  racconta che molti furono i prigionieri da lui liberati ,nel corpo ma anche  dalle catene del peccato, a condizione che si ravvedessero:

diceva Gesu’ al paralitico giacente da 38 anni presso la piscina di Siloe;

 

“Ecco che sei risanato ,ma non peccare più perché non ti avvenga qualcosa di peggio (Giov. ,V 14).

 

San Leonardo è considerato anche il  Protettore delle partorienti e dei neonati avendo salvato dal parto  la vita della regina.

San Leonardo esercitò il suo apostolato in varie regioni della Francia fino a che non costruì una chiesa nella selva di Noblac, a Pauvin e fu meta di tutti coloro che desideravano avvicinarsi alla Fede Cristiana liberandosi dalle catene del peccato, materiale e morale .

Morì in santità il 6 Novembre dell’anno 569.

La maggior parte delle Reliquie di San Leonardo si conserva ancora nella chiesa a lui intitolata nella selva di  Noblac,a Pauvin, la quale,dopo i Monaci istallativi dal Santo, fu ufficiata, per lungo tempo, dai Canonici Regolari di Sant’Agostino che poi ne propagarono il culto.

E furono proprio questi Monaci che fonderanno L’Abbazia di San Leonardo in Lama Volara o di Siponto.

San Leonardo viene  raffigurato con le catene e col Vangelo:

“Io ti libero dalle catene dell’uomo, ma  è la Parola del Signore, che ti libera dalle catene del peccato.”

Nella statua barocca del Santo, traslata dall’Abbazia di san Leonardo al Convento di Santa Maria delle Grazie di Manfredonia, si legge, nella tabella collocata in mano alla statua del Santo:

 

“Venite a me voi che siete affaticati e oppressi, ed io vi darò ristoro” (Mt. XI,28-30)

 

Aldo Caroleo, Siponto. 6 novembre 2023

 

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