Mercoledì 25 Dicembre 2024

La Commissaria prefettizia si è insediata a Palazzo San Domenico

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Sette mesi pe riportare ordine chiarezza e trasparenza negli uffici comunali 

CON il passaggio delle consegne tra il sindaco uscente Gianni Rotice e la Commissaria prefettizia Rachele Grandolfo subentrante, si chiude la ventunesima consiliatura del Comune di Manfredonia. Un consesso governativo comunale travagliato, confuso, costellato da rimescolamenti vari, trascinatosi per meno di due anni. Uno dei peggiori della lunga storia del Comune di Manfredonia, troncato dalle dimissioni di tredici consiglieri tra minoranza e maggioranza, che hanno prodotto l’intervento del Prefetto di Foggia.

INIZIA ora il periodo di sette mesi di commissariamento affidato alla vice prefetto Rachele Grandolfo, appena scesa dal Comune di Foggia dove ha fatto parte della triade di Commissari che hanno retto il governo di quel Comune per due anni. Per Manfredonia è la sedicesima “pausa” commissariale. La penultima appena 23 mesi fa per intervento del Ministero dell’interno e protrattesi per oltre due anni. Arriva in una fase politica, economica, sociale particolare. Sono infatti ribollenti i fermenti popolari per le ben note vicende che da almeno un quinquennio bloccano ogni sussulto di ripresa e sviluppo del territorio che vede inutilizzate, abbandonate a sé stesse fior di risorse che in tempi non lontani hanno fatto sperare ad una sicura ripresa dell’area sipontina, fulcro portante dell’area di Capitanata.

TANTE le testimonianze abbandonate da considerare. Tra quelle più in vista, ben due aree industriali attrezzate, un porto gratificato da un finanziamento di 121 milioni di euro per il suo rilancio, una serie di evidenze culturali, le fondate speranze in un turismo che non c’è perché non sostenuto. Inconcepibile la soppressione dell’infopoint (i locali ceduti a privati) riferimento primario di accoglienza. Insomma una città in ginocchio, immeritatamente finita ai margini di una contigua ampia area sub-garganica nella quale i consessi amministrativi di riferimento si sono mossi realizzando interessanti iniziative che hanno esaltato le evidenze culturali, economiche e sociali dei rispettivi territori. Per contro Manfredonia è stata travolta da una serie di pessime pubblicità sui media nazionali a causa di vicende personali di esponenti politici, che nulla hanno a che fare con l’indole e la cultura dei manfredoniani.

SONO pertanto più che giustificate le legittime attese che promette la nuova fase di commissariamento che deve tener conto dei condizionamenti finanziari derivanti dal Piano di riequilibrio finanziario. (A proposito: è stata definita una boutade quella dell’ex sindaco Rotice che ha dichiarato di aver lasciato 64milioni di euro di saldo di cassa, ignorando che 54 milioni del progetto Mezzanone sono una partita di giro e non fanno pertanto parte del bilancio comunale). «Si apre una fase nuova per la città» ha sentenziato il PD. «C’è bisogno di reagire come comunità ad una regressione economica e culturale in atto già da tempo e che rischia di portarci ad un punto di non ritorno» realizza interpretando il sentimento popolare. Si annunciano, sia pure in sordina, nei vari settori politici e culturali, movimenti volti a sondare umori e orientamenti per quelle che dovranno essere le proposte operative per i prossimi appuntamenti elettorali. Un lavoro delicato che dovrà tener conto delle esperienze accumulate e procedere con circospezione e lucidità.

  Michele Apollonio

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