Mercoledì 25 Dicembre 2024

La difficile gestione delle alghe spiaggiate

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Il fenomeno dello spiaggiamento delle alghe è un problema atavico non solo delle coste del golfo di Manfredonia ma della gran parte delle aree costiere pugliesi e del bel paese. Un fenomeno che crea problemi ambientali ed estetici: odore sgradevole, impatto sulla fauna marina col rischio di seppellire le uova di tartarughe marine o ostruire le aree di nidificazione, non ultimo l’impatto turistico, rendendo meno attraente il tratto costiero. Infine, la combustione, fenomeno solito nella stagione estiva che ha visto più volte i vigili del fuoco intervenire per lo spegnimento di diversi focolai di autocombustione della Cymodocea (l’alga spiaggiata) mista a rifiuti di vario genere. Una combustione che anche dopo il primo spegnimento si riattiva con un processo chimico di decomposizione delle alghe. L’area più soggetta a questo fenomeno, poiché non assegnata alla gestione dei privati, è il tratto tra il porto turistico e l’Hotel Panorama del Golfo. Alla luce delle diverse segnalazioni da parte di cittadini è intervenuta l’ASL che, per la tutela della salubrità del tratto costiero, abitato e molto frequentato, ha imposto al comune di Manfredonia d’intervenire d’urgenza. L’intervento comunale, messo in atto dal VI settore urbanistica e sviluppo sostenibile, ha impegnato la somma di circa 85 mila euro per rimuovere l’alga spiaggiata del tratto del canale San Lazzaro, nei pressi del parcheggio Cesarano. La questione è complessa e costosa nella gestione. In passato sono stati attivati dei progetti per la “coltivazione” di quest’alga: Cymodocea nodosa e Poseidonia, un rifiuto non più speciale, che se ben gestita potrebbe essere impiegata per il ripascimento delle dune costiere che aiutano a ridurre l’erosione delle coste, oltre ad essere uno straordinario fertilizzante, concime organico, se dissalata nei tratti costieri. Il problema è la sua movimentazione, costosa. La manutenzione ordinaria, ossia la sua rimozione periodica potrebbe evitare questi interventi straordinari ma soprattutto i disagi a chi frequenta quei tratti di lungomare; ma la questione è nella disponibilità delle risorse economiche che scarseggiano, in questo periodo di riequilibrio delle casse comunali. La soluzione è nella gestione di progetti finanziati dalla Regione Puglia, impiegati in minima parte in passato e che dovrebbero essere rigenerati per pianificare una manutenzione periodica per il degno decoro che merita quel tratto di lungomare. Diamoci da fare.

Raffaele di Sabato

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Commenti

  • Magari se si provvedesse a rimuovere i frangiflutti le alghe non si accumulerebbero in quella grande quantità…..infatti prima dei geniali frangiflutti le alghe erano molto di meno…..è un disastro ambientale per mano dell’uomo …..non so come i b&b e l’ albergo non si interessino affatto….. !

    Iovelbia 05/11/2023 18:54 Rispondi

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