Il Manfredonia, inscritto a pochi giorni dalla scadenza dei termini e disegnato in fretta dal consulente e procuratore Franco Micco, sta trovando la forma migliore e una posizione in classifica che tra qualche potrebbe vederlo fuori dalle paludi della retrocessione. L’ottimo lavoro di mister Franco, coadiuvato dal secondo, Matteo Di Staso, sta vedendo i suoi frutti. La squadra ha corsa, tecnica e alterna moduli tattici con agilità a seconda delle situazioni. L’arrivo del Direttivo Sportivo, Livio Scotto, ha consolidato il gruppo che può contare su talenti all’inizio inespressi. Franco Forte e Dramane Konate sono un baluardo insormontabile, al centro della difesa. Al centro del campo Emanuele Amabile, Luis Hernaiz e Mirko Giacobbe abbinano corsa e tecnica con il quest’ultimo sempre pronto a concludere dalla distanza. Luigi Calemme è veloce, sgusciante, a tratti imprendibile. Sugli esterni crescono le prestazioni degli under Danjel Babaj e Oumar Bamba, arrivato da qualche settimana. Il mister sipontino, nonostante la consueta diffidenza di qualche concittadino, va dritto per la sua strada. Si è impegnato pubblicamente a salvare la squadra e a mantenere la categoria, la quarta serie nazionale. Dopo un inizio stentato ed il tonfo casalingo contro l’Angri, la squadra ha sfoggiato buone prestazioni e raccolti punti importanti contro avversarie più ambiziose: il pari a Fasano e il pari casalingo contro il Barletta di Scheletti e Marilungo, in serie A solo qualche anno fa. Qualche punto si è perso per strada per la poca concretezza offensiva, su cui si sta lavorando, e per qualche rigore generosamente assegnato agli avversari. Finora i Sipontini hanno subito nove penalty, un po’ troppi, in altrettante giornate. Il culmine è stato toccato a Bitetto, nella sfida esterna contro il Bitonto a cui sono stati “regalati” due rigori palesemente inesistenti. Domenica al Miramare arriva il Matera, la prima vittoria al Manfredonia potrebbe portare i Sipontini in zona salvezza.
di Antonio Baldassarre