Riconoscerlo sul piano politico, come un bugiardo patologico è quasi un eufemismo; abbiamo assistito al delirio di un uomo disperato, relegato nel buco del suo comitato elettorale, con quel che resta del suo sparuto gruppo di sostenitori ad applaudirlo. È risultato incapace di tenere un discorso in pubblica piazza, dove forse avrebbe probabilmente suscitato la curiosità di qualche passante incredulo.
Un monologo di basso profilo, durato circa due ore è stato una sintesi dei suoi circa due anni come Sindaco di un nulla cosmico. Per fortuna, ai suoi 11 ferventi sostenitori tra i consiglieri comunali, abbarbicati al potere di un solo capo, si sono contrapposti 13 consiglieri comunali che hanno messo fine a uno spettacolo indecoroso che aveva portato all’imbarazzo collettivo. A proposito, i consiglieri hanno agito in conformità con l’art. 141, comma 1, lett. b), n. 3 del TUEL, nel rispetto della legge. Parlare di golpe o di altro, nel tipico stile farneticante dell’ex Sindaco, è fuorviante. Se avesse voluto, avrebbe potuto autonomamente aprire una discussione attraverso il voto di fiducia in aula consigliare, ma dubito che avesse la capacità di intraprendere tale iniziativa autonomamente.
Ho l’impressione che il prossimo candidato Sindaco debba essere sottoposto a test psicoattitudinali per evitare spiacevoli sorprese.
È giunto il momento di voltare pagina, nella speranza di non passare da un bugiardo politico cronico a un altro affetto da cinismo politico e personale. Manfredonia ha bisogno di superare gli schemi del passato e le contrapposizioni personali, affidandosi a una guida nuova, disinteressata e competente. Tuttavia, i primi segni di risveglio nel centro sinistra non lasciano ben sperare per il futuro. C’è chi rivendica nomine basate su ripartizioni provinciali e le impone ad altri, mentre altri ritengono che sia una questione da risolvere coinvolgendo i soliti noti.
Ciò che serve è una guida preparata a cui si possa giungere con una scelta condivisa, senza ricorrere al vecchio ceto politico, ai vecchi metodi e ancor peggio alle primarie. Per il futuro, c’è chi rivendica la nomina sulla base di ripartizioni provinciali imponendola ad altri e chi ritiene che sia una questione da decidere con il ritorno dei soliti noti.
Serve un campo giusto, che condivida una scelta giusta, senza utilizzare vecchio ceto politico, vecchi metodi e peggio ancora l’utilizzo delle primarie.
Angelo Riccardi
Questo Signore si permette di parlare………di dare lezioni morali abbia un po di dignita mettendosi davanti
allo specchio!!!!!
Stia un po zitto.
Questo Signore si permette di parlare………con quale vergogna dopo che ha fatto commissionare la citta!!!
Stia un po zitto e meditasse su se stesso.