Sono i termini più usati nei discorsi dei nostri giovani amministratori, poiché, l’opposizione, al riguardo, avrebbe ben poco da dire vista la burrascosa eredità politica dei precedenti governi.
Ma………….. per essere concreta……. Come dice di essere qualcuno in alto a Palazzo San Domenico, vediamo cosa ha prodotto questa crisi politica e i principi e i valori citati che fine hanno fatto!
I dodici eroi, molti dei quali sarebbe curioso chiedere se tali si sentono! Stanno reggendo un gioco tutto di parte ed a totale discapito loro e della comunità.
Trasparenza
Si riporta solo una delle ultime uscite del Sindaco, per rappresentare il livello del rispetto di quel principio e del modo di agire. Ebbene, i consiglieri di maggioranza sono stati informati (forse neanche tutti) dei nominativi degli assessori solo con un messaggio (forse i più fortunati)! Ovviamente nulla è dato di conoscere sull’appartenenza politica di questi nominativi.
Beh! Si potrebbe dire che sia in linea con l’atteggiamento della premier Meloni, che ha lasciato il suo compagno (e se lo meritava) con un semplice messaggio sui social.
Però nel caso della premier trattasi di una questione personale, o il sindaco ritiene che anche le nomine degli assessori siano una cosa sua personale?
E non è stato questo l’unico caso in cui si è venuti meno al rispetto delle prerogative di tutti i Consiglieri (tra i quali anche la sottoscritta) che hanno il sacrosanto diritto di conoscere e comprendere le ragioni della scelta di quei nominativi, come di qualsiasi altra decisione che poi devono supportare anche con una discussione in Consiglio.
Legalità
Tutto tace nei corridoi di Palazzo San Domenico.
L’applicazione di protocolli di intesa, nei quali erano previste specifiche azioni, è ferma al palo.
L’Abusivismo di ogni tipo dilaga ed il mancato contrasto penalizza chi ha deciso di rispettare la legge e, ad esempio, pagare i tributi locali. E non si racconti la storiella della mancanza di personale. Ci si assuma la responsabilità della mancanza di attenzione e riconoscimento del merito di chi quotidianamente è costretto ad operare in condizioni di estremo disagio, anche personale.
Condivisione
Sono oramai mesi che non c’è più una discussione che affronti il merito dei provvedimenti, la loro analisi, i loro riflessi per l’applicazione di quanto adottato.
Non c’è data la possibilità di analizzare le scelte strategiche del governo (semmai ve ne siano) in aderenza al mandato ed al programma della maggioranza.
Impazza il copia ed incolla, unico salvagente per evitare che affoghi l’ignoranza.
Si è mortificato un principio fondamentale che consente anche la distribuzione della responsabilità tra i consiglieri, non solo di maggioranza, ed è venuto meno quel senso di coesione che avrebbe potuto far realizzare tutti assieme il bene comune.
Oramai si è affermata la logica della gestione del potere in funzione del possibile condizionamento per la soddisfazione degli interessi di una parte solamente e non di tutte quelle interessate al bene della collettività.
Civismo e identità politica
Il civismo è un concetto chiave nella relazione tra i cittadini e la politica.
Il risultato della strategia adottata da questa maggioranza è stata, invece, di indebolire la partecipazione democratica alla soluzione dei problemi di carattere generale della comunità, sociale, produttiva o comunque rappresentativa.
Non ci sono stati forum di ascolto e partecipazione e quando ci si è trovati di fronte alle esigenze di categorie importanti, come quelle delle ATTIVITA’ PRODUTTIVE (vedi i commercianti, balneari, artigiani, edili, comparti, occupatori di aree pubbliche ed altri) le tensioni del confronto sono aumentate anziché diminuite. Non c’è stata la volontà politica di risolvere alcune questioni.
Novelli strateghi, oggi formano un cerchio magico, attorno alla Casa del Popolo ed al suo sindaco (neppure ignaro!). Creano giunte, individuano e assegnano gradimenti per gli assessori, studiano come creare ruoli ed incarichi delle dirigenze, e con il loro modo di fare allontanano quella residua parte di elettorato che si riconosceva in questa coalizione.
E così è nata una giunta (dopo le promesse disattese, non di un incarico alla sottoscritta, ma di un suo azzeramento) monocolore di sinistra (tutt’altro che immune da censure e critiche tecniche e politiche per il passato dei suoi rappresentanti), fatta eccezione per il vice-sindaco, i cui componenti, in un modo o nell’altro sono diretto riferimento del Sindaco (solo di facciata attribuiti ora all’uno, ora all’altro Consigliere; ora ad una lista, ora ad un’altra, a piacimento, senza una apparente logica).
Questa serie di accadimenti rappresentano il fallimento di quell’identità politica (di convenienza), che ieri ha incrinato e fatto fallire il progetto del centro-destra alla Provincia ed oggi ha portato alla rottura di questa maggioranza.
Ma il colpevole ha già pronta la sua difesa: “ … è colpa di …” qualcun altro, come suo solito; O ha pianificato tutto per mollare, lasciando a terra anche i suoi fidati sodali ?