La riapertura degli asili nido comunali a Manfredonia, finalmente avvenuta nell’ultima settimana di settembre, sembrava aver messo fine all’incredibile caos causato dalla confusionaria gestione dell’amministrazione comunale. Insomma, come dire, meglio tardi che mai! Ma questa amministrazione sembra non smettere mai di sorprenderci, e i genitori dei bambini ammessi ai nidi comunali sono rimasti sconcertati quando in questi giorni è stata chiesta loro la compartecipazione alla retta per l’intero mese di settembre.
Immaginate questa situazione: oltre due mesi di peripezie, caos e incertezza nell’attesa di capire quali bambini risultassero ammessi e da quando, poi cinque soli giorni di frequenza all’asilo nido a settembre che riapre con oltre venti giorni di ritardo e, come ciliegina sulla torta, ai genitori viene richiesto di pagare l’intera mensilità. Una vera assurdità che ha destato sconcerto.
Ma come si è giunti a questa situazione paradossale? Facendo un breve riepilogo di quanto accaduto, non sfugge agli osservatori attenti che l’Assessora ai Servizi Sociali, Grazia Pennella, ha erroneamente insistito per settimane sull’idea di dover attendere la graduatoria regionale per le ammissioni agli asili nido comunali. Tuttavia, le cose non stavano così: la Regione Puglia non ha stilato una graduatoria degli ammessi, ma ha pubblicato l’elenco di coloro che avevano diritto al buono servizio, e ciò è avvenuto solo a metà settembre. E la richiesta dell’intera mensilità ha confermato che il ritardo nella riapertura degli asili nido è stato determinato proprio dagli errori commessi dall’amministrazione comunale.
Di conseguenza, gli asili nido di Via Daunia e Via Florio a Manfredonia sono rimasti chiusi per molto più tempo del dovuto, privando i bambini di un servizio essenziale che sarebbe dovuto ripartire il primo settembre costringendo i genitori a barcamenarsi tra mille difficoltà organizzative e i bambini a subire un disagio ingiusto e incomprensibile.
Per aggiungere una beffa ulteriore, coloro che non effettuano il pagamento rischiano di essere esclusi dalla graduatoria degli ammessi. Una prospettiva che ha creato ulteriore tensione tra le famiglie e ha messo in luce la gestione disastrosa della vicenda da parte dell’assessorato ai Servizi Sociali.
Sebbene con i buoni servizio la compartecipazione richiesta alle famiglie sia minima rispetto alla retta integrale, è inaccettabile quanto sta accadendo ed è la prova che i servizi a Manfredonia vengono gestiti con incompetenza e superficialità. Sarebbe tempo di voltare pagina.
Maria Teresa Valente
Capogruppo Consiliare CON Manfredonia