Pubblicato il bando rivolto a fotografi, videomaker, creativi design e del suono per raccontare l’1 novembre
Il 1° novembre torna l’evento della tradizione che negli ultimi 10 anni ha portato 250mila persone in paese
Costruire un archivio digitale che racconti al mondo il primo novembre orsarese, la grande e misteriosa notte dei “Fucacoste e cocce priatorje” (Falò e zucche antropomorfe), e farlo chiamando a raccolta fotografi, videomaker, creativi del suono e dell’immagine digitale attraverso un bando che offre agli artisti l’opportunità di soggiornare a Orsara dal 31 ottobre al 2 novembre 2022. Una vera e propria residenza artistica, dunque, con il Comune di Orsara di Puglia che fornirà vitto, alloggio, spazi per la realizzazione delle attività, risorse materiali, supporto tecnico e organizzativo, promozione. Il bando è online ed è consultabile al seguente indirizzo: https://www.comune.orsaradipuglia.fg.it/13-news/1077-bando-residenza-artistica-fuoco-open-call-ii-edizione. L’iniziativa è supportata dalle partnership di Regione Puglia, Gal Meridaunia, Fondazione Monti Uniti, Fotocineclub Foggia, Euronics Point Orsara e Focus digitale Foggia. Chi risponderà al bando, dunque, potrà immergersi nel clima e nei riti del primo novembre orsarese per registrare, fotografare, cogliere ogni particolare di un’antica tradizione che mette insieme il fuoco, la condivisione, la luce, la spiritualità di un popolo e delle sue tradizioni.
COME SI PARTECIPA. Il Concorso è aperto a tutti.
Affinché la candidatura sia valida, è necessario inviare entro e non oltre il 27/10/2023 alle 23.59, i propri lavori fotografici, video, audio, design e arti affini al seguente indirizzo mail: fuoco.call@gmail.com.
Sono richiesti i seguenti portfolio: fotografia, 10 immagini; video, 3 short video della durata minima di 3 minuti ciascuno; suono, 3 tracce audio della durata minima di due minuti ; design, 3 opere di grafica o design o 3d, etc.
Allegare alle opere nome, cognome, indirizzo e numero di telefono cellulare.
Tutte le parti delle opere presentate devono essere state realizzate dall’autore che ne deve detenere la completa e originaria paternità e proprietà.
La partecipazione è gratuita. Il giudizio della giuria è inappellabile e insindacabile. Le opere saranno presentate alla Giuria in modo RANDOM. Il giudizio sarà assegnato con metodo tradizionale, mediante discussione e valutazione collegiale delle opere.
Gli artisti selezionati sono tenuti a garantire la loro presenza entro e non oltre il 29/10/2023. Il materiale prodotto entrerà a far parte dell’archivio permanente “FUOCO”.
LA GIURIA. A selezionare gli artisti che otterranno la residenza artistica sarà la giuria composta da: Patrizio De Michele (fotografo e curatore archivio Fuoco),
Luca Santese (fotografo e cofondatore del collettivo Cesura), Gabriele Chiapparini e Camilla Marrese (fotografi / visual artists), Francesca Partisan (direttrice artistica Collateral Maris Festival), Luca Longobardi (pianista, compositore, multi media artist),
Niki Dell’Anno (regista e manager di Wildratfilm),
Giuseppe Luciano Pirro (hybrid shooter / feel maker),
Francesco Riccardi (art director / mixed reality).
COSA SONO I FUCACOSTE. Negli ultimi 10 anni, complessivamente, sono state circa 250mila le persone giunte a Orsara di Puglia per assistere e partecipare alla notte del 1° novembre orsarese, quella in cui si celebra l’antichissima ricorrenza dei Fucacoste e cocce priatorje dedicata al culto dei morti. La notte tra l’1 e il 2 novembre, a Orsara di Puglia in provincia di Foggia, è il momento dei “Fucacoste e cocce priatorje” (Falò e teste del Purgatorio). In ogni via, piazza e slargo del paese c’è un falò che arde, scintille che ascendono al cielo. Una festa antica, caratterizzata dal fuoco e dalle zucche, che coinvolge l’intera comunità. Molti confondono questa festa con Halloween: niente di più sbagliato. Nonostante gli innegabili punti di contatto (soprattutto le zucche), la festa orsarese è diversa nei significati, nello spirito ed anche per il momento in cui si celebra: la notte del 1° novembre. Nei giorni precedenti, Orsara vibra al ritmo di una crescente frenesia. Bisogna preparare le “cocce priatorije”, le zucche intagliate; accatastare il legname e i rami di ginestra per i falò. E bisogna preparare le pietanze e i dolci tipici che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo si terrà un banchetto in onore dei defunti e in tutto il paese saranno esposte le centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate.
Alle ore 19, i rintocchi della campana di San Nicola danno il via all’accensione dei fuochi: più di 100 falò cominciano contemporaneamente a crepitare tra fiamme e scintille. Alle 23, il paese è attraversato dagli incappucciati per la processione della Confraternita delle Anime del Purgatorio. Una sorta di anticipazione della processione delle anime dei defunti che, nella credenza popolare, avrà luogo dopo la mezzanotte. Elemento caratterizzante dei fuochi è la ginestra, un arbusto che, in fiamme, si volatilizza facilmente, in uno sciame di scintille ascendenti che legano cielo e terra. La zucca incisa e illuminata, posta sulla finestra o davanti alla porta, sarebbe appunto il segno che consente all’anima errante di individuare la propria abitazione di quando era vivo. Altro elemento interessante è la compartecipazione al fuoco: chi non ne fa uno proprio, partecipa al rito mediante l’apporto di qualche fascina o di alcuni tronchi a quello del vicino. Niente streghe, dunque, niente maschere e figure grottesche, ma un rito corale di comunione tra due mondi mai del tutto separati tra loro.