ED ANCHE la sesta casella vuota della giunta comunale Rotice è stata saturata. Era quella al bilancio che il sindaco Rotice nel mini rimpasto che aveva effettuato qualche giorno addietro, se l’era autoassegnata dopo aver trasferito l’improbabile titolare iniziale Antonella Lauriola, al meno impegnativo (?) assessorato al Personale.
IL NUOVO titolare è Gianni Gelsomino al quale il sindaco Gianni Rotice ha conferito le deleghe alle risorse finanziarie e programmazione, bilancio e finanza, aree mercatali e occupazione suolo pubblico, appalti e contratti, rapporti con aziende partecipate e controllate, bandi e finanziamenti, innovazione tecnologica e digitalizzazione. Un settore della pubblica amministrazione comunale fondamentale e impegnativo nel quale pare sia stato scelto un responsabile con delle competenze attinenti al ruolo stante il curriculum pubblicato dallo stesso sindaco, che comprende fra l’atro, esperienze nelle tematiche relative alle gestioni societarie e alla normativa fiscale, consulenza del lavoro, in campo fiscale, di revisione contabile.
MA SE Gelsomino appare l’uomo giusto al posto giusto dal punto di vista delle competenze specifiche, meno lo si valuta dal punto di vista politico dal momento che viene dall’area di sinistra avendo avuto incarichi dal sindaco Riccardi, all’ASE, all’Asi. Così come è avvenuto del resto con lo stesso assessore Andrea Trotta. Una puntualizzazione delle opposizioni a rimarcare come il sindaco Rotice «tanto prodigo a biasimare le amministrazioni di sinistra, fa poi man bassa delle sue espressioni politiche e tecniche per supportare la sua traballante coalizione» (Massimo Ciuffreda, PD).
LA IMMISSIONE nell’esecutivo di Gianni Gelsomino (ritenuto uomo vicino a Adriano Carbone), evidenzia ancor più gli squilibri e le incompetenze evidenziati sin dalla iniziale formazione, della giunta e confermate dalle sostituzioni che di volta in volta sono state operate a fronte delle ben note vicende politiche e amministrative sfociate nella perniciosa crisi di settembre scorso causata da dissidi e conflitti interni che hanno portato al disimpegno traumatico di Forza Italia che aveva sponsorizzato la candidatura di Rotice e poi sostenuto il suo governo.
UNA CRISI dal di dentro certificata da un accurata e minuziosa documentazione pubblicata a più riprese dalla consigliera comunale di “Io voto Gianni”, Sara Delle Rose, nella quale spiega e denuncia situazioni difficili e per tanti versi insanabili tanto che chiedeva l’azzeramento dell’intera giunta. La crisi non parrebbe pertanto conclusa. La domanda che si pone non solo al livello consiliare dove lo spostamento di un solo consigliere-voto può far dipendere le sorti di questa consiliatura, è che cosa farà la Sara Delle Rose? Dai suoi circostanziati comunicati era parso che “dietro” ci fosse un sostegno organizzato che puntava alle leve di comando a Palazzo San Domenico. Quei rigurgiti e quelle prese di posizioni ancorché fondate su considerazioni e osservazioni, oggettivamente sostenibili. Insomma le inquietudini e le incertezze amministrative continuano a turbare le attese dei manfredoniani.
Michele Apollonio