Domenica 22 Dicembre 2024

Siponto antica si apre alla città

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È davvero un’emozione addentrarsi in quel fazzoletto di terra di fronte alla Basilica di Siponto e scoprire che sotto a quello che per tanti anni è stato un terreno coltivato si nascondono i resti di quella che era l’Antica Siponto, e non solo. Gli scavi condotti dalle Università di Bari e di Foggia, con la direzione dei professori Roberto Goffredo, Maria Turchiano (Unifg) e Giuliano Volpe (Uniba) sono giunti alla terza campagna quest’anno, una campagna di ricerche molto ampia che coinvolge un’equipe di quasi settanta persone, tra cui molti studenti dell’Università di Foggia, di Bari e di altre università. Abbiamo incontrato il professor Giuliano Volpe e la professoressa Maria Turchiano che ci hanno aggiornato sugli stupefacenti ritrovamenti degli ultimi scavi. “Le attività di ricerca sono state concentrate in due aree, già oggetto degli scavi negli anni passati, con maggiore attenzione nella zona dell’anfiteatro romano dove siamo riusciti ad acquisire informazioni molto importanti non solo sull’anfiteatro ma anche sull’abitato medievale sovrapposto all’anfiteatro e sulle mura urbiche della città di Siponto. Importante il rinvenimento di un importante tratto delle mura. Mura risalenti certamente alla fase di nascita della colonia romana di Siponto all’inizio del II sec. a.C. che hanno subito nel corso del tempo una serie di trasformazioni, distruzioni e rifacimenti, sia in età antica che in età medievale. All’età medievale possiamo attribuire la costruzione di una torre a pianta quadrata aggiunta alle mura proprio in prossimità dell’anfiteatro. Un’ultima fase significativa della storia raccontata dalle mura della città è l’attività di spoliazione sistematica che queste mura conobbero; infatti, vennero usate per recuperare blocchi poi utilizzati per costruire le mura di Manfredonia e il castello dove effettivamente ritroviamo i blocchi con la decorazione con bugne recuperati dalle mura di Siponto. Particolarmente importante anche tutta la fase relativa all’abitato sorto intorno all’anfiteatro, ma anche sopra, e le mura della città. Una serie di abitazioni utilizzate forse per la conservazione del grano e altri elementi relativi alla produzione agricola nei secoli del medioevo. Inoltre, nell’area dell’anfiteatro fu realizzata una chiesa a navata unica intorno alla quale si sviluppò un grande cimitero, un’altra delle scoperte più significative effettuate nel corso della campagna di quest’anno. Si tratta di un edificio di particolare interesse che pensiamo possa aver continuato a vivere anche dopo la fine della vita della città con un nucleo sacro proprio lì dove era stato realizzato in età augustea l’anfiteatro romano. Interessante nella chiesa, un crollo di intonaci dipinti con raffigurazioni anche particolarmente curate di grande qualità, soprattutto nella parte del nartece e del portico che era posto all’ingresso della chiesetta. Abbiamo scavato anche nella zona del porto dove sono stati individuati alcuni ambienti di età medievale utilizzati come abitazione e magazzini. Lo scavo di quest’anno, consentendoci di andare in profondità e di ritrovare cospicue significative strutture di età romana al di sopra delle quali si svilupparono gli edifici medievali, ci ha permesso di stabilire una sequenza molto importante che va dalle fasi più antiche fino le fasi di abbandono della città romana”. Per permettere a tutti di vedere le nuove scoperte nell’area archeologica di Siponto, sabato 7 ottobre, giorno dell’Open Day è stata pedonalizzata la strada che divide in due l’area archeologica, il decumano di Siponto, per raggiungere gli scavi a piedi o in bicicletta: una straordinaria maniera per anticipare quanto si spera si possa realizzare stabilmente in un futuro non troppo lontano. Nell’arco della giornata visite guidate agli scavi per le scolaresche, i cittadini e i turisti a cura degli archeologi; laboratori e attività didattiche e uno scavo simulato per i più piccoli. Presenti anche associazioni di rievocazione storica con persone e attività ambientate in età romana e in età medievale per illustrare specifiche attività, come l’alimentazione, la tessitura, l’abbigliamento, il mondo militare. Anche gli studenti universitari, in abiti storici, hanno partecipato alla ricostruzione di momenti di vita di Siponto antica e medievale. Mentre il pomeriggio importanti momenti musicali e teatrali hanno animato il Parco archeologico di Siponto, aperto eccezionalmente fino alle ore 22:00. Lunedì 9 ottobre, nella Chiesa di Santa Chiara, un’appendice dell’Open Day con la conferenza di don Antonio Loffredo sul progetto di riscatto del Rione Sanità di Napoli grazie alla valorizzazione del patrimonio culturale con la testimonianza di alcuni giovani del Rione Sanità; al termine il concerto di un quintetto della grande orchestra Sanitansemble.

di Mariantonietta Di Sabato

 

 

 

 

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