La politica, quella cattiva, fatta di sotterfugi, tradimenti, falsità, condita da interessi personali ed elettorali, ha creato distanze tra gli eletti nelle istituzioni e la loro comunità.
Un esempio lampante ?
Se si chiede al cittadino di dire quali pensa che siano i motivi dei litigi quotidiani sui social tra i partiti, tra i loro rappresentanti, dei consiglieri tra loro e contro la giunta di un comune, come quello di Manfredonia, le risposte sarebbero le più diverse.
Ci sarebbe chi sostiene che sono tutti interessati alle loro poltrone; che sono una massa di incompetenti occupati a “rubare i soldi dei contribuenti”, senza sapere che al Consigliere sono dovuti, per la partecipazione alle riunioni delle commissioni e dei consigli comunali, poche decine di euro, a differenza delle diverse migliaia di euro di un assessore.
E, ad onor del vero, non ritengo dignitoso e giusto che si debba rinunciare al compenso, se si dimostra di adempiere fedelmente agli obblighi ed ai doveri di un amministratore.
È altrettanto vero che non sempre chi viene eletto ha specifiche competenze amministrative o ha la possibilità di dimostrare immediatamente le proprie capacità.
Allora l’umiltà di voler imparare, dedicandosi all’ascolto delle esigenze della popolazione e mettendo a disposizione la propria professionalità, potrebbero servire e fare la differenza e avvicinare l’elettorato, spaventato ed allontanato da chi è confuso dalla gestione del potere, di cui non comprende sino in fondo le conseguenze.
Per questo, ho assunto una precisa posizione rispetto a tutto quanto ultimamente si sta vivendo nella città, nell’amministrazione ed in maggioranza ed ho convintamente sottoscritto un documento, condiviso da altri capigruppo della maggioranza, che è stato consegnato nelle mani del sindaco ben prima della crisi, perché prendesse atto della volontà dei suoi consiglieri di cambiare rotta e di aprire una seria verifica per modificare radicalmente l’azione del governo cittadino e le posizioni di rappresentanza istituzionali.
Proprio per dovere di correttezza e trasparenza e per il rispetto della dignità di ognuno, ho deciso di rendere pubblica questa circostanza e l’esistenza di questo documento, con l’intenzione di svegliare le coscienze addormentate. La democrazia è animata dal disaccordo e chi ha maggiori responsabilità deve prestare attenzione a tutti i segnali di allarme, prima che sia troppo tardi.
L’elettorato, ma prima ancora la nostra coscienza, non ci perdonerà errori di sottovalutazione così gravi.
P.S.
Non chiederò a chi pubblicherà il mio intervento di chiudere i Forum, poiché, sono convinta che anche quelli rappresentano la voce del popolo, anche di quella parte stonata, confusa, che usa un falso nome per fare tutto, tranne che partecipare alla crescita culturale della nostra comunità. Anche a loro va il mio grazie per aver tracciato il limite e la distanza rispetto a quello che bisogna insegnare a non fare.
Sara Delle Rose