“L’iter amministrativo-autorizzativo per l’agibilità è in via di definitivo completamento” era stata la dichiarazione del sindaco Rotice a margine dell’annuncio delle porte chiuse al Miramare per la gara casalinga del Manfredonia Calcio con l’Altamura.
La precedente partita casalinga del Manfredonia Calcio, quella di Coppa Italia contro il San Marzano, fu disputata a porte aperte grazie ad un’ordinanza sindacale (deroga all’art. 80 TULPS, ndr) identica a quella di maggio disposta per il playoff contro il Bisceglie. Il provvedimento non è stato invece attuato per la gara contro l’Altamura, a detta del sindaco a causa “della caotica situazione politica innescata da chi non ha a cuore il bene della città, (che) ha compromesso anche la possibilità di mettere il sindaco nelle condizioni di poter autorizzare lo svolgimento dell’incontro al “Miramare”.
Per la prossima partita casalinga del Manfredonia (1° ottobre contro l’Angri), il “problema” non si pone, data la stangata del Giudice Sportivo, che ha deciso per le porte chiuse causa comportamento di “persone non identificate ma chiaramente riconducibili alla società”, con l’attesa che si prolunga dunque fino al 15 ottobre, data della successiva partita casalinga.
Intanto ad oggi, 22 settembre, la conferma della mancata agibilità del’impianto è indirettamente confermata dall’Asd Sporting Manfredonia, squadra sipontina di Seconda Categoria che domenica fa il suo debutto in campionato sì al Miramare, ma rigorosamente a porte chiuse.
Graziano Sciannandrone