Domenica 17 settembre 2023, la Comunità della frazione Montagna di Manfredonia “San Salvatore” ha celebrato la 52° edizione della festa patronale in onore di San Michele Arcangelo. Il caratteristico borgo, fedele alle proprie tradizioni, ha accolto con gioia la gremita partecipazione di cittadini, autorità civili e religiose.
Il parroco, Don Vincent Sasi, presente da alcuni anni nella Comunità montana, ha celebrato la solenne messa dedicata al Santo Patrono ed animata dal coro parrocchiale. Tanti i giovani presenti che hanno percorso il cammino evangelico guidato da Don Sasi. Il “buon pastore” li ha coinvolti nelle diverse attività di crescita comunitaria, formandoli anche nello studio delle lingue straniere. Ciò contribuisce all’empowerment della comunità più inclusiva e cosmopolita. Quante più culture e linguaggi si conoscono tanto più si ha una forma mentis aperta ad accogliere “l’altro”, diverso per credo religioso, etnia e genere. Anche la comunità di Manfredonia, attenta ai dettami impartiti da Don Sasi attraverso i suoi libri e dai seminari/formativi e religiosi, accresce il proprio Capitale Sociale, auspicando che anche le nuove generazioni siano più attente e responsabili verso il bene pubblico. Don Sasi presente in entrambe le comunità di Manfredonia e della Frazione Montagna accoglie amorevolmente le iniziative di crescita sociale come anche la bellissima festa patronale. Agli auspici di Don Sasi si uniscono quelli del sindaco di Manfredonia, ing Gianni Rotice “E’ stata una serata intensa e molto significativa, tra fede e folklore, elementi che racchiudono l’essenza della nostra identità e delle nostre tradizioni che vengono tramandate con cura di generazione in generazione. Un territorio che resta autentico e genuino, come la gente che ha scelto questa località come luogo di lavoro e di vita. L’inedito entroterra è una vera e propria ricchezza economica, culturale e sociale per Manfredonia”.
Preserviamo le tradizioni religiose del nostro amato Gargano, in cui tutti siamo uguali nella fede, rispettando quanti attraversando il Mediterraneo giungono nelle nostre Comunità per chiedere asilo. L’altro/la diversità non va temuta ma accolta con amore perché arricchisce culturalmente ed economicamente i territori che attraversa.
Grazia Amoruso