L’ANNO scolastico è avviato e contestualmente sono iniziate le prime proteste per le cose che non vanno. Si comincia dagli asili nido comunali e dal servizio di refezione scolastica. «Manfredonia è l’unica città in Puglia che non ha ancora riaperto gli asili nido comunali, causando comprensibili disagi a ben 124 famiglie» ha dato voce alle famiglie che protestano per tale situazione, la consigliera comunale e Anci, Maria Teresa Valente che in una nota evidenzia come «unico responsabile di tale caos è il Comune che non ha ancora comunicato i nomi di chi quest’anno potrà usufruire delle strutture di via Daunia e via Florio».
LA CAPACITA’ ricettiva dei due asili nido comunali è di 75 unità; rimangono pertanto altre 49 che dovranno provvedere privatamente. Il disguido nasce, denuncia la Valente, da una errata interpretazione delle norme regionali da parte dei Servizi sociali comunali secondo cui l’ammissione agli asili nido dovrebbe avvenire in base alla graduatoria per i buoni servizio della Regione Puglia che andrebbero a coprire le rette mensili. «Una interpretazione completamente errata – afferma Valente – poiché l’avviso regionale riguarda l’erogazione dei bonus, mentre l’assegnazione dei posti, come previsto dal regolamento comunale vigente, deve essere effettuata dai Servizi Sociali e non dalla Cooperativa che gestisce il servizio, tenendo conto di diversi fattori, come la situazione lavorativa dei genitori, il contesto economico familiare, la presenza di altri minori in famiglia ed eventuali disabilità».
UN PROBLEMA che scombussola l’organizzazione di un settore sensibile in quanto le famiglie coinvolte non sanno come uscire da tale incertezza che si protrae ormai da mesi con quali disagi è facile immaginarlo. Chi rimarrà fuori dal servizio asilo nido comunale dovrà provvedere ricorrendo a soluzioni alternative che in ogni caso comporteranno un aggravio di spese familiari.
QUESTIONE ancor più grave è il “Servizio di ristorazione scolastica e pasti per anziani” per il quale, denunciano in una interrogazione rivolta al sindaco i consiglieri comunali Massimo Ciuffreda e Maria Rita Valentino, non ha ancora avviato le procedure atte a ripristinare il servizio mensa scolastica che una determina del 2016 prevede l’integrazione domiciliare. In buona sostanza non è stato ancora emesso il bando per il reperimento della ditta che vorrà gestire il servizio istituito nel corso dell’anno scolastico 2011-2012 e diretto agli alunni della scuola primaria; un indirizzo confermato con deliberazione del novembre 2017.
SEBBENE – fanno presente i due consiglieri comunali – la ditta che gestiva il servizio in proroga dal 2022 e in scadenza al 31 maggio scorso, aveva comunicato questa estate che non era più disponibile a ulteriori proroghe. I dirigenti scolastici hanno richiesto che anche per l’anno scolastico 2023-2024, sia confermato l’impegno finanziario dell’amministrazione comunale al fine di garantire il servizio mensa per le sezioni di scuola dell’infanzia a tempo pieno.
Michele Apollonio