CASA ROTICE: Assalto alla diligenza
In questa, speriamo ancora per poco, tragi-commedia cittadina abbiamo una sola certezza L’INIZIO: con le libere dimissioni dell’Assessore Palumbo.
Co-protagonista, a sua insaputa, Il Sindaco che aveva il dovere istituzionale di gestire gli avvenimenti, come avviene in tutti i consessi democratici, ed invece ha scambiato la Casa Comune per casa propria: Casa Rotice appunto.
Spettatori delusi: i cittadini.
Gli avvenimenti degli ultimi anni, il provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa con il, a dir poco anacronistico, principio del “più probabile che non”, hanno segnato molti, profondamente, noi per primi che quel periodo lo abbiamo vissuto così intensamente.
Gli anni del commissariamento poi, con i rappresentanti delle istituzioni chiusi a qualsiasi richiesta di aiuto morale e materiale, hanno spinto la città a rinchiudersi in se stessa allontanando definitivamente i cittadini dalla vita pubblica.
Per questo abbiamo ritenuto inevitabile partecipare all’esperienza dell’amministrazione Rotice e la presenza di tante liste civiche e movimenti di opinione alle ultime elezioni comunali, in tutti gli schieramenti in campo, stanno a dimostrare che in molti hanno pensato che quelle elezioni potevano essere veramente una grande opportunità.
Ci abbiamo creduto, incuranti delle critiche, degli interessati malumori, dei bisbiglii calunniosi, dei tentativi di dissuasione, e così è stato.
Noi di Città Protagonista ci abbiamo provato, non ci siamo nascosti gridando al lupo, al lupo e il nostro assessore Libero Palumbo si è buttato a capofitto in questa avventura, senza preoccuparsi delle conseguenze personali oltre che politiche, come altri ragazzi generosi hanno fatto insieme a lui.
Alcuni però, dentro la stessa maggioranza di governo, approfittando della inesperienza amministrativa del Sindaco e di questi giovani protagonisti, hanno lavorato solo per la loro carriera, qualcuno per intestarsi meriti che non aveva, altri per il proprio tornaconto personale, tutti utilizzando la calunnia come arma e una comunicazione aggressiva quanto inefficace e controproducente a lungo andare.
Il Sindaco Gianni Rotice, alle prime vere difficoltà ha scelto di affidarsi a questa corte di amici interessati e cattivi consiglieri decidendo di interpretare il ruolo di Primo cittadino, da padrone di casa appunto, senza comprendere che il Comune è la casa di tutti.
Questa deriva pericolosa andava interrotta chiedendo aiuto agli unici veri padroni di casa, i cittadini di Manfredonia, questo abbiamo fatto, alla luce del sole, sicuri che il partito di maggioranza relativa Forza Italia, prendesse le giuste decisioni. Così è stato.
Gianni Rotice, invece, non ha voluto fare chiarezza, falsificando la verità e, svilendo se stesso per primo, ha trasformato questa NECESSITA’ in un assalto alla diligenza.
Ha preferito mercanteggiare la salvezza utilizzando ogni metodo per apparecchiare la tavola di CASA ROTICE, offrendo posti di commensale, con la Lega a capotavola, a chiunque.
Condividiamo l’appello delle opposizioni che, coerentemente con le azioni messe in campo, chiedono a Forza Italia di sfiduciare il Sindaco in Consiglio Comunale: la vera casa dei cittadini.
Noi da parte nostra, non essendo presenti in Consiglio, lo abbiamo già fatto, come dimostrato ampiamente con gli atti.
CITTA’ PROTAGONISTA