Mercoledì 13 Novembre 2024

Primo giorno di scuola

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Care mamme e cari papà,

vi prego: non postate sui social foto dei vostri bambini che cominciano il loro primo giorno di scuola. Che questo sia un momento vostro, intimo, familiare, delicato, riservato. E’ vero che le cose belle spesso si ha voglia di condividerle con tutti, ma in taluni casi la bellezza va difesa da occhi curiosi e indiscreti. Non lo illudete di essere quello che gli altri vedono di lui in questo giorno. Che gli basti il vostro sguardo, il vostro calore, il vostro stupore. Che senta che questi sono quei rari momenti nei quali è giusto che gli bastate voi.

Non fate che, per dargli la superficie dell’immagine, dobbiate rischiare di fargli perdere il contato con ciò che invece è sostanza. Non si tratta di nascondere, ma di custodire. A volte certe cose se esibite perdono di valore. Il grande filosofo greco Eraclito soleva dire che “La vera natura delle cose ama celarsi”.

E se sul vostro viso scenderà una lacrima, segno del fatto che ormai non è più solo vostro, vi prego, fate in modo che la veda solo lui. Sono certo che gli si fisserà nel cuore, di cui un giorno farà memoria. Sarà il segreto tra voi e lui. Un ricordo che lo accompagnerà nei giorni difficili, dove, sapendo che è stato amato con semplicità, saprà affrontare le sfide dell’età.

Che capisca che lo state consegnando al mondo, ma anche a se stesso. Ai suoi talenti ma anche alle sue difficoltà. Alle sue potenzialità ma anche alle sue fragilità.

Che si renda conto che deve andare a scuola per lui solo e che deve imparare a stare al mondo anche senza di voi. Fategli comprendere che il valore della scuola (ma non solo di essa) non dipende dal numero di visualizzazioni, o da una bieca omologazione virtuale, ma da quanto essa lo aiuterà a trovare gli attrezzi giusti per giocarsi bene la partita della vita. Per imparare a stare da solo sì che poi possa anche imparare a stare con gli altri.

Che questo giorno sia un parto, un parto sociale ed educativo. Una seconda nascita, con i suoi dolori e le sue gioie. E scoprirà di non essere solo figlio vostro ma di tutta la comunità. Di tutta la città.

E sono certo che, quando diventerà padre di se stesso, si guarderà indietro e vi ringrazierà perchè non lo avete usato per esibirlo, ma che lo avete amato per quello che è, e non per quello che egli ritiene che voi vi aspettiate da lui. Si sentirà libero di esistere anche senza esser visto.

Ma soprattutto gli avrete insegnato che il mondo reale, anche se più lento e complesso, vale molto di più di quello virtuale. E che la scuola, anche se ti può insegnare a navigare in rete, la cosa che più ti deve insegnare non è tanto evadere dalla realtà, ma saperla affrontare, impegnandosi per cambiarla e migliorarla.

Buona scuola a voi e a loro!

Michele Illiceto

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