Domenica 22 Dicembre 2024

Il Parco eolico nel Golfo una barriera in mezzo al mare

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I TERMINI per quanto meno far sentire la propria voce su una questione di vitale importanza per tanti aspetti, dagli ambientali a quelli economici, sono scaduti e l’amministrazione comunale del sindaco Rotice è rimasta muta. Che vuol dire chi tace acconsente? Acconsente a che? «Vogliamo immaginare, forse sperare – reclamano le opposizioni politiche – che abbia parlato sottovoce, che abbia espresso un suo giudizio. Se così fosse perché non convocare un consiglio ad hoc, non farlo sapere ai cittadini ai quali si offre per tante altre cose futili?».

IL SILENZIO è d’oro, ma in questo caso è piombo malefico. E dire che già dal giugno scorso era stato lanciato, nel corso di una conferenza sulla portualità manfredoniana indetta dal Rotary Club, presente anche il sindaco Rotice, un preoccupato e motivato segnale d’allarme dal presidente dell’Autorità di sistema portuale, Ugo Patroni Griffi. Preoccupazioni e timori rinnovati nel luglio scorso in un consiglio comunale, esplicitati dalla consigliera Maria Teresa Valente che ha sollecitato il sindaco «a esprimere in modo chiaro e deciso l’avversione al progetto».

IL PROGETTO in questione è quello riguardante la realizzazione di un Parco fotovoltaico off-shore nel bel mezzo del golfo di Manfredonia. Una barriera di 68 torri d’acciaio sormontate da pale rotanti, che occuperanno una superficie di oltre 75 km quadrati. Il termine ultimo per esprimere osservazioni e rilievi era fissato al 24 agosto scorso. Che è passato sotto silenzio, l’amministrazione Rotice affaccendata non si sa bene a cosa. La “Seanergy srl” ha pertanto via libera a impiantare il suo Parco di torri eoliche off-shore che ha gentilmente chiamato “Gargano sud” e gestirlo per i prossimi quarant’anni.

«L’INERZIA politica è palpabile e le potenziali conseguenze di questa mancanza d’azione potrebbero essere disastrosa per l’intera comunità» paventa Valente consigliera comunale e dell’Anci, che rivela: «Sull’albo pretorio si susseguono incessantemente le richieste di privati di installare parchi eolici off-shore alla conquista del Golfo. E questo che pare stia mettendo le pale al vento, non è l’unico: all’orizzonte ci sono già in agguato altri progetti anche più consistenti. Sarebbero addirittura una decina». Un parco è belle e pronto nei pressi di Vieste: 147 turbine; un altro ancora di 215 torri d’acciaio è pronto a piazzarsi nel mezzo del canale garganico nell’Adriatico affollato di traffici marittimi, area di pesca privilegiata.

«NONOSTANTE l’enorme impatto che questo ed altri progetti potrebbero avere sull’ambiente, sul turismo, sull’industria della pesca e sulla navigazione in generale, l’amministrazione comunale resta sorprendentemente in silenzio. Perché?» si chiede la consigliera Valente. Numerose sono le voci e le prese di posizione autorevoli nei confronti di una occupazione di un tratto di mare nevralgico per la circolazione marittima e turistica, la pesca, gli equilibri naturali. L’Autorità di sistema portuale ha manifestato perplessità sulla accessibilità al porto di Manfredonia in via di ristrutturazione; anche l’Unione europea ha espresso preoccupazioni sull’impatto negativo di tanta concentrazione di impianti off-shore. E le autorità locali?

  Michele Apollonio

 

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