«SONO diversi giorni che parcheggio qui la macchina, di mattina e di sera, e mai nessuno mi ha detto niente. Stamattina, manca poco a mezzogiorno, mi trovo sul parabrezza della mia automobile il foglio della contravvenzione al divieto di sosta». Il turista (che poi si è appurato essere un manfredoniano in vacanza dal nord dove vive da qualche tempo) è incredulo. Gira e rigira tra le mani l’avviso di contravvenzione lasciato dal vigile urbano, guarda le altre automobili, tante, parcheggiate su quel tratto di Viale Miramare che costeggia la spiaggia libera, e tutte esibiscono sul parabrezza, fermato dal tergicristallo, il foglio che gli annuncia che è stato multato per non aver osservato il cartello di divieto di sosta. Va detto che il Viale Miramare che costeggia la spiaggia castello, non è soggetto alle “strisce blu” in quanto demanio marittimo non di competenza comunale.
IN EFFETTI all’imbocco di viale Miramare lato porto, c’è tanto di segnale regolamentare di divieto di sosta, “0 – 24”, precisa sotto. Quella multa è assolutamente regolare e legittima. Ma il nostro “turista di ritorno” non è convinto. L’espressione del volto è quella di chi non si raccapezza difronte ad una situazione incomprensibile. L’incomprensibile è che quel tratto di viale è sempre occupato da una fila continua di automobili, là parcheggiate in ogni ora del giorno e della sera a dispetto del segnale di divieto. Tanto che è invalsa la convinzione che quel segnale stradale piazzato all’inizio di quel viale, non avesse validità data la stagione e soprattutto la penuria di parcheggi. Una convinzione errata, come la realtà ha dimostrato.
MA LA domanda che l’automobilista-turista, e non solo lui ovviamente, è: la segnaletica stradale è sempre valida? Certo che si. E allora perché – è la domanda che si pongono i cittadini non solo utenti della strada – si lascia tanto tempo, giorni interi, senza che nessun vigile vada a notificare la validità del segnale stradale? Solo casualmente, quasi di soppiatto, arrivano i vigili che riempiono il modulo di contravvenzione, lo depongono, sul parabrezza, e spariscono velocemente come sono arrivati. Beccare una multa diventa un gioco alla roulette russa. Il che, se sul piano della legalità dell’intervento di vigili che certificano una trasgressione di un segnale stradale va anche bene, ci corre parecchio sul piano della ospitalità.
MANFREDONIA si picca di essere una località turistica, ed in effetti potenzialmente lo è, ma poi cade, tra tante altre manchevolezze, anche in questa contraddizione che potrebbe ben essere evitata. Quel tratto è particolarmente frequentato da bagnanti che chiamiamo pure turisti: quel gioco a rimpiattino di distribuire multe, è di pessimo gusto, è un invito ad andare altrove. Se le competenti autorità hanno posto quel divieto di sosta vuol dite che si ritiene quel tratto pericoloso, e allora se così è, che si vigili a tutte le ore di tutti i giorni per tutelare i cittadini, altrimenti che lo si rimuova. Ma il discorso si allarga su tutto il territorio ove la viabilità presenta carenze gravi e pericolose, a cominciare dall’assenza delle strisce pedonali per le quali il codice della strada prevede una ferrea regolamentazione.
Michele Apollonio