LA PROPENSIONE verso l’alimentazione biologica ed ecosostenibile ha suscitato un rinnovato interesse verso le piante spontanee mangerecce che crescono nei campi e nei boschi, preferite rispetto a quelle provenienti da coltivazioni “aiutate” magari da additivi per aumentarne la resa. Per certi aspetti un ritorno al passato quando le piante spontanee costituivano l’alimentazione essenziale o, nei tempi più recenti, in periodi di carestia. Una pratica, quella dell’uso ordinario di erbe spontanee, sperimentata e diffusa.
A RICHIAMARE l’attenzione verso quel fantastico e composito mondo dei vegetali, Aldo Caroleo, studioso e ricercatore appassionato di tutto quanto riguarda il territorio che ha nel Gargano il riferimento glorioso e fecondo. Un libro aperto sulla Natura. Per la quarta volta ha preparato una mostra didattica sulla grande varietà di erbe che la storia e la tradizione garganica hanno tramandato, allestita a Siponto. «Un erbario – spiega – di esemplari di piante con proprietà curative, alimentari e mangerecce utilizzate fin dai tempi antichi delle popolazioni garganiche. La mostra vuole stimolare, attraverso reali produzioni su scala, la possibilità di intraprendere la riscoperta r la valorizzazione di prodotti della tradizione contadina e non solo dal punto di vista economico». Un messaggio diretto in particolare ai giovani per possibili start app in un settore in grande rivalutazione.
LA MOSTRA è patrocinata dalla parrocchia Santa Maria Regina nei cui locali è allestita e rimane aperta fino al 18 prossimo dalle 16 alle 20,30 (per ogni evenienza contattare Aldo al 338.448 5344). L’esposizione presenta un grande assortimento di erbe che Aldo Caroleo ha identificato attraverso studi specifici e interviste fatte nelle masserie alle persone anziane che hanno conservato i ricordi dell’uso diffuso di erbe nonché legate alle varie malattie curate dai loro genitori e ancor prima dai nonni, secondo ricette popolari. «Ogni esemplare esposto – illustra Caroleo – è corredato da una scheda informativa sulla pianta stessa, sui suoi principi attivi, sulle caratteristiche botaniche, sul riconoscimento degli usi terapeutici, alimentari, antichi e moderni».
UNA SEZIONE è dedicata alle tecnologie di estrazione dei prodotti dalle piante, quali cosmetici naturali, profumi, liquori, aceti aromatici ottenute da piante autoctone tra cui i diffusi ma trascurati Carrubo e Fichi d’india. Per i visitatori più esigenti sono alla consultazione testi di erboristeria, di medicina popolare, di storia della medicina e delle piante medicinali, dall’antico Egitto ai giorni nostri (dei testi sono anche acquistabili). «Un vero autentico tuffo – annota Aldo Caroleo – nella storia, nei profumi, nei sapori, nell’arte e nella cultura di questa terra meravigliosa che non finisce mai di stupire». Un presidio di saperi che fa anche tanta attrazione turistica.
ABBINATA alla mostra c’è la visita agli ipogei paleocristiani sottostanti alla chiesa. Non c’è un biglietto d’ingresso: eventuali contribuzioni volontarie andranno a sostenere le attività della parrocchia Santa Maria Regina.
Michele Apollonio