Agosto per i manfredoniani è il mese della Festa grande della Madonna di Siponto. È l’occasione per tanti sipontini emigrati al nord o all’estero di un pur breve ritorno a casa per onorare la santa Patrona. Un rientro temporaneo mesto e nostalgico, andatosi sempre più assottigliando nonostante i manfredoniani che lasciano la città sono di gran lunga aumentati. E spesso tornando ai più promettenti nuovi lidi, portano via con loro altri concittadini. Le ragioni-lamenti sono sempre quelli: «Non c’è lavoro, non ci sono prospettive, si va sempre più affondando il caos».
«C’è bisogno di un “cambiamento climatico” dei cuori, delle coscienze e della mentalità da parte di tutti» invoca l’arcivescovo padre Franco Moscone, nel messaggio «ai cari fratelli e sorelle devoti della Madonna di Siponto, amici e concittadini di Manfredonia» per la Festa patronale di fine agosto. «Una estate torrida a motivo della situazione metereologica, ma è torrida – annota – per tante situazioni verificatesi sul nostro amato ed unico territorio». Rammenta la morte tragica dei bambini Stefan e Daniel nell’agro di Fonterosa, a causa dell’incuria nella sicurezza e del lavoro massacrante estivo; la mano assassina della mafia che è tornata a sparare ed uccidere in quel di Mattinata; gli incendi appiccati da mani criminali in luoghi diversi ed in contemporanea sul promontorio del Gargano. «Sono avvenimenti – ammonisce – che “gridano vendetta al cospetto di Dio” Creatore e Salvatore del Pianeta e dell’Umanità».
Riprende padre Moscone, motivi ripetutamente rilevati. «Sono segni – evidenzia – di una logica che continua ad inquinare ed offendere il nostro affascinante territorio, il suo meraviglioso popolo e la positiva intraprendenza di un’economia che vuole essere rispettosa, accogliente e professionale. Sono danni e vicende che colpiscono tutti, e che devono tutti far trasalire e reagire con atti di cura e legalità: non potrà mai vincere la logica criminale e mafiosa di pochi, che credono di avere tra le mani il potere e gestirlo unicamente secondo il loro interesse privato».
L’accorato invito è pertanto quello di rivolgersi alla Madre di Dio di Siponto «che fin dai primi secoli dell’evangelizzazione veglia sulla città e sul suo territorio» che «non ha solo una grande storia da ricordare, ma una più avvincente e magnifica da costruire».
E mentre la Curia arcivescovile ha predisposto le celebrazioni della Festa che ricalcano quelle secolari impostate sulla imponente processione dell’Icona della Madonna di Siponto, notizia poco confortanti vengono dalla parte cittadina. Dall’apposito solito tradizionale Comitato Festa patronale nominato dall’amministrazione comunale, non giungono segnali rassicuranti. Hanno fatto discutere, tra l’altro, le polemiche dimissioni di un componente del Comitato in disaccordo, pare, sulla esecuzione della questua cittadina per la raccolta fondi per l’allestimento delle manifestazioni civili della “Festa grande” per antonomasia. Quello della colletta cittadina è uno dei momenti chiave dell’organizzazione delle manifestazioni civili della Festa patronale, sul quale non sono mancate discussioni e illazioni.
Michele Apollonio